mercoledì 11 ottobre 2017

Cagliari sempre meno sicura: grazie Sindaco Zedda, grazie PD.



Effettivamente ha ragione Luca Agati, il segretario provinciale del SAP, il Sindacato Autonomo di Polizia: Cagliari, fino a solo qualche anno fa, era effettivamente una città felice. A misura d’uomo, sicura, placida e tranquilla.

È bastato qualche anno di immigrazione selvaggia, che il sindaco Zedda (di Sinistra Ecologia e Libertà, partito fortemente immigrazioni sta, è bene ricordarlo) e la Giunta Pigliaru non hanno mai contestato ma verso il quale sono stati capaci di pronunciare al massimo qualche rimbrotto, per rovinare definitivamente questa città. Scippi, rapine, furti non si contano più. E anche Cagliari, si è tristemente adeguata alle altre metropoli più grandi di lei, con i famosi quartieri dove, dopo una certa ora della sera, è pericoloso uscire di casa. Anche noi abbiamo il nostro Porta Nuova, o il Nuovo San Siro: chiedere agli abitanti della Marina, o a chi la notte è costretto ad attraversare Piazza del Carmine o Piazza Matteotti.

Luca Agati è chiaro, diretto e preciso, ed evidenzia una situazione della quale si sono accorti tutti i cagliaritani

Cagliari non é più la città sicura e felice di qualche anno fa. I crimini violenti ad opera degli algerini appena sbarcati sono quotidiani, vi sono evidenti lacune normative che permettono ai clandestini di girare indisturbati senza correre il rischio di subire carcerazioni nonostante condotte violente e reiterate e l’espulsione é di fatto un semplice documento senza valore che mai si accompagna ad un allontanamento dal territorio nazionale. [… ] La microcriminalità si contrasta soprattutto con più uomini in strada, peccato che in sei anni Cagliari abbia perso circa 120 Poliziotti andati in pensione e mai sostituiti. Ci sono evidenti difficoltà a pagare gli straordinari, con un arretrato di un anno, grazie al ”forbicione” dei tagli nonostante numerose realtà funzionino proprio grazie al sacrificio degli operatori che volontariamente protraggono gli orari di servizio, ci sono uffici in grave carenza di personale sebbene oberati dalle attività legate alle emergenze criminalità, immigrazione ed ordine pubblico, gli uffici investigativi sono spogliati delle loro peculiarità per l’esigenza di contrastare fenomeni di criminalità sconosciuti fino a qualche anno fa”, prosegue. “Nel periodo estivo addirittura si é faticato a concedere ferie e riposi , proprio per evitare di lasciare sguarnita la città. Siamo sempre più anziani e stanchi e con una media di età di 49 anni ed é sempre più difficile contrastare una criminalità giovane e spregiudicata. La situazione è preoccupante ed é necessario un cambio di rotta, lanciamo l’ennesimo appello alle istituzioni affinché intervengano urgentemente per porre rimedio a queste palesi imperfezioni che rischiano di mettere in pericolo la sicurezza dei Poliziotti e degli stessi cittadini”.

Due cose saltano all’occhio, ancora più importanti proprio perché pronunciate da chi, quotidianamente, ha a che fare con la criminalità: la sensazione di impunità che gli immigrati hanno nei confronti dello Stato italiano (specialmente gli algerini: è bastato qualche sbarco di questi parassiti, che non fuggono da nessuna guerra, per far impennare il numero dei reati compiuti ad opera loro) e il fatto che a Cagliari vi siano dei tipi di reati che prima la città non conosceva.

Io ho vissuto , specialmente gli anni passati, la Cagliari notturna. Mai mi è capitato di temere per la mia incolumità o la mia sicurezza passando alle quattro di notte davanti alla Stazione, parcheggiando l’automobile nei parcheggi del CIS o sotto il Bastione, o passando davanti all’oncologico, magari per accompagnare un parente gravemente malato a sottoporsi a delle visite mediche. Invece tutto ciò è diventato quotidianità: solo nelle ultime due settimane si sono contati diversi scippi, aggressioni davanti ad un noto ristorante cagliaritano ai danni di una giovane ragazza, palpeggiamenti di clandestini in Via Roma alle 15.00 di pomeriggio ai danni di una tredicenne che camminava tenendo la mano della madre. Sono tutti avvenimenti che, solo fino a qualche anno fa, accadevano una volta ogni morte di Papa, e quando accadeva se ne parlava per giorni. Ora è quotidianità, situazioni di tutti i giorni con le quali, volenti o nolenti, tutti noi ci troviamo a fare i conti. 

Cagliari diventa sempre più una grande città italiana: con i suoi quotidiani tentativi di scippo, i suoi frequenti casi di aggressioni da parte di immigrati, i suoi quartieri off limits per chi ha la sfortuna di non far parte della feccia africana. Era un tipo di parità del quale avremmo fatto volentieri a meno. Il tutto grazie ad un governo criminale, che ormai privilegia l'invasione di fancazzisti africani come metodo privilegiato di sostituzione etnica della popolazione italiana.

Grazie, Sindaco Zedda, grazie PD.

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