giovedì 11 maggio 2017

Rogo al campo rom di Centocelle: smettete di piangere, miserabili sciacalli



Le macerie del campo rom di Centocelle, a Roma, non hanno ancora smesso di fumare a causa dell’incendio di una roulotte in cui stanotte hanno perso la vita tre bambine, che immediatamente scatta il cordoglio peloso della politica e del  clero che, ormai è assodato, è quasi completamente concentrato a sfasciare l’Italia (come capita da qualche millennio a questa parte).

Sergio Mattarella è uscito dal suo sarcofago per affermare che “Chi uccide dei bambini è al di sotto del genere umano”. Peccato che la mummia presidenziale si dimentichi di lanciare i suoi strali contro coloro che con i bambini e gli esseri umani ci hanno fatto un vero e proprio business di cui godono le ong e le cooperative politicamente vicine a Mattarella stesso.

Virginia Raggi, la stessa che non ha battuto ciglio quando si è trattato di sbattere le famiglie romane (in cui c’erano anche bambini) in mezzo ad una strada e con tanto di Polizia Municipale che gettava dalla finestra gli averi degli inquilini, si è immediatamente recata sul posto per esprimere la vicinanza della Giunta capitolina. Peccato che nessuno del Comune di Roma si sia mai recato sul posto per esprimere vicinanza a tutti coloro che hanno sperimentato l’integrazione coi rom sulla propria pelle: furti, rapine, scippi, ricettazione di merce rubata.

A ruota segue Matteo Renzi, che su Twitter scrive: “Bambine che bruciano vive dentro una roulotte: atroce dolore, orrore puro. Chiunque sia stato merita la pena più dura”. Ogni occasione è buona per fare sciacallaggio politico, evidentemente.

In questo squallido balletto sui morti non poteva mancare Papa Francesco, che esprime la sua vicinanza alla famiglia. La avesse mai espressa a qualche romano vittima di furti o rapine da parte di criminali dell’est, la sua vicinanza…

Per evitare queste morti, o almeno per abbassare di morto la probabilità che avvengano simili tragedie, basterebbe relativamente poco. Togliersi il paraocchi del politicamente corretto, ad esempio, potrebbe essere un buon punto di partenza.

Tutta questa gentaglia che ora piange lacrime di coccodrillo per la disgraziata morte di tre bambine è la stessa che fa finta di non vedere come i rom siano una popolazione che vive sostanzialmente al di fuori dalla legge italiana, quando non contro di essa. È la stessa che fa finta di non vedere come i rom abbiano regole proprie, con un codice di comportamento e di Giustizia tutto loro. È la stessa classe politica che fa finta di non vedere come i rom vivano sostanzialmente da parassiti all’interno della comunità che li ospita, vivendo di espedienti, di furti, di scippi, di traffici illeciti. È la stessa che fa finta di non vedere come un bambino rom non sappia che cosa sia una scuola perché fin dalla più tenera età viene sbattuto in mezzo ad una strada a chiedere l’elemosina, e quando diventa un po’ più grande va’ a scippare i turisti nella metro romana o davanti ai bancomat. È la stessa che fa finta di non vedere come i rom vivano in situazioni ben al di sotto del minimo di igiene, in campi stipati di spazzatura, di rame (che spesso rubano per poi rivendere), in roulottes che potrebbero contenere al massimo tre o quattro persone,  e invece ne contengano anche dieci o più (come in questo drammatico caso). Tutte situazioni ben al di sotto del limite minimo di civiltà che sono letteralmente sconosciute ad un italiano normale, che come minimo si vedrebbe tolti i figli in tempo record dagli assistenti sociali. Gli stessi assistenti sociali che, qualche settimana fa, sono balzati agli onori della cronaca perché hanno tolto dei figli ad una famiglia che, a causa del licenziamento subito dal padre, non era più in grado di mantenerli – e se pensiamo che questo Stato spende mensilmente milioni di euro per mantenere parassiti e delinquenti vari verrebbe voglia di prendere un fucile…

Questa classe politica, la Raggi (dei 5 Stelle che hanno votato tutte le porcate degli ultimi governi, inclusi l’abolizione del reato di clandestinità e le nozze omosessuali), Matteo Renzi (lo stesso che durante uno dei suoi soliti deliri di onnipotenza ha chiamato “bestie” tutti coloro che si oppongono all’immigrazione e che ha permesso che la Marina Militare, tradizionalmente deputata alla difesa delle sacre frontiere,  andasse a prendere gli invasori fin davanti le coste libiche), Papa Francesco (ormai è imbarazzante perfino parlare di questo personaggio che, se gli si togliesse la maschera, si scoprirebbe essere un Nichi Vendola qualunque), è la stessa che ha permesso lo sfacelo non solo di Roma, ma dell’Italia tutta.

Almeno prendete atto del caos che avete creato, toglietevi i paraocchi del politicamente corretto e cercate di ripristinare un po’ di legalità: poi, forse,avrete anche il diritto di piangere. Miserabili sciacalli…

Nessun commento: