lunedì 7 settembre 2015

Caro Renzi, meglio bestia che sciacallo


Si, sono una bestia. Me l’hanno detto altre volte, come ingiuria e – qualche altra volta – anche come complimento. Vedere quello che, in astratta teoria, è anche il “mio” Presidente del Consiglio che dal palco del suo partito mi dà della bestia non può che rendermi orgoglioso. Orgoglioso di non essere come lui – come questo “massonino” di quarant’anni che continua a chiamare compagni i suoi amichetti di partito, nella speranza di recuperare un elettorato di sinistra che l’ha in buona parte abbandonato e che è causa, in parte, del suo vertiginoso calo di consensi. 
Meglio essere bestia che sciacallo come Renzi e come i suoi compagni di merende, di affari e di partito. Perché gli sciacalli, per imporre la visione del loro mondo perversamente malato, imbastardito spiritualmente e razzialmente, non esitano a fare propaganda sulla foto di un corpicino che giace, morto, sulla spiaggia. Molte bestie, tra le quali il sottoscritto, hanno invece preferito rimanere in silenzio, ben consapevoli dell’operazione mediatica che si andava preparando su tutti i mass media di ora in ora sulle spalle del povero Ayhan, quando la stragrande maggioranza di questo popolo di pecore imbecilli (gli stessi che “Je suis Charlie” ma se osi contraddirli in qualcosa “E’ apologia di Fascismo!”) non ha lesinato alla meglio un pensierino lacrimevole su Facebook, alla peggio un post per giustificare l’invasione. Noi bestie abbiamo preferito rimanere in silenzio, mentre la plebaglia urlava istericamente. 
Gli sciacalli sono gli stessi che non hanno mai versato una lacrima, dico una!, per tutti i bambini massacrati dall’entità sionista in tutti questi anni, nel silenzio di un mondo connivente quando non apertamente complice. Gli sciacalli sono quelli che sentenziano “Israele è la terra in cui tutti noi possiamo ritrovare le nostre radici”. Radici di sciacalli, per l’appunto. Gli sciacalli sono gli stessi che non hanno mai versato una lacrima per i bambini di Gaza, per i bambini iracheni, per i bambini afghani, per i bambini libanesi, per i bambini di Gorla massacrati dalle bombe dei liberatori. 
Tutti distratti, tutti assenti, tranne nell’occasione in cui sul corpo di un cadavere, anche se pesa solo tre chili, tre miserissimi chili, Cristo!, ci si può allegramente banchettare. Ecco che l’operazione mediatica può partire: noi si che siamo persone buone, perché tutti gli immigrati li vorremmo accogliere qui per garantire loro un futuro migliore, mica come voi altri, bestie!, che invece li vorreste lasciare lì a morire. 
Ebbene, mi sono seduto, mi sono guardato allo specchio e no, tra le lacrime per l’ennesimo cucciolo di uomo morto non mi sono sentito in colpa. Non ho creato io l’ISIS. Non ho finanziato io gli Stati canaglia che bombardano, stuprano, seviziano, massacrano. Non ho affamato io l’Africa: anzi, il Continente al quale appartengo in cinquanta anni ha speso qualcosa come mille miliardi di dollari per aiutare quei disgraziati. Non spingo io queste persone a venire qui, anzi, sarei per aiutarle nel loro Paese, anche con qualche sacrosanto bombardamento, si!, se serve ad abbattere i criminali di Boko Haram. 
Guardate le vostre di mani: sono sicuramente molto più sporche di sangue delle mie. Guardate le vostre, di coscienze, sempre che le abbiate: sono molto più nere delle mie. 
Se essere una bestia significa anche saper capire quando si deve restare in silenzio, se significa difendere la propria terra e la propria gente da quella che ormai è una vera e propria invasione controllata, se significa non far parte del vostro circo miserabile del politicamente corretto (quello in base al quale se vuoi gli immigrati sei un tollerante perbene, e se non li vuoi sei una bestia), se significa essere il bersaglio della vostra arroganza intellettuale, allora si: sono una bestia e ne vado fiero. Sono una bestia, di contro a voi, miserabili sciacalli. Ma, contrariamente a voi, non sono in gabbia, non ho il guinzaglio e non sono ammaestrato.

6 commenti:

RAlbert37 ha detto...

Pur essendo completamente d'accordo avrei due o tre note:

una riguarda il pupazzo pro-tempore al governo aka 'renzi': questa genia di malfattori di cui questi non è il primo nè, ahimè, forse nemmeno l'ultimo, non rappresenta nessuno, nemmeno una repubblichetta farsa come quello 'italiana' (e lo stesso vale poer i vari attori del circo europoide merkel, hollande tutti o quasi appartenenti alla stessa genia, guarda caso).
Sono burattini teleguidati, finanziati, incaricati (ed illegalmente insediati) dalla solita finanza apolide criminale (sostanzialmente sionista o cripto-sionista). La cabala dei rotschild, la gang dei rockfeller, il puttanaio dei soros e compagnia cantante. Fa parte della loro agenda per terminare la distruzione dei fondamenti di quella che era una nazione. Gli strumenti sono tanti: 'genderismo' invasione e meticciato, distruzione della cultura e dell'economia, lavaggio dei cervelli. E ancora molto di più per chi segue da vicino l'evolversi della catastrofe.

Gli Stati Uniti sono le prime vittime di questa cricca apolide e vi garantisco che stanno come noi, se non peggio. La massa critica di persone 'consapevoli' pare sia attorno all'1% degli abitanti di questo martoriato pianeta. Allora forse qualcosa si potrà fare, ma non ci siamo ancora....Si dovranno sorbire per primi le repressioni e le varie guerre di liBBerazione a venire, speriamo per poco.

L'invasione è provocata debitamente: le stesse pelose e criminali ONG che ci campano su qui, ci campano su anche la, con l'ausilio dei pupazzi di colore insediati come presidenti-fantoccio in quei luoghi. Mandargli soldi? Certo non ai fantocci...

Boko Haram è un'altra sigla per isis (i$rae£ secret intelligence agency....). Quando si dice che il pesce puzza dalla testa..

Andrea Chessa ha detto...

Perché vale sempre e comunque il solito motto: un popolo impaurito di bastardi è molto più facilmente manovrabile di un popolo di patrioti, che amano il proprio Paese e sono disposti a lottare per difenderlo.

Oblio ha detto...

Renzi è un mentecatto, se solo provasse a dire le stronzate che ci propina senza la scorta di polizia che oramai è completamente subordinata ed assoggettata a questo nuovo ordine perché gli stipendi statali arrivano da sempre regolari, verrebbe linciato all'istante dal popolo. Continua a dire che l'Italia adesso va bene, poi dopo qualche giorno che "va un po' meglio" (diminuitivo che è meglio),quando dal 2011 (anno del golpe finanziario) ad oggi nulla è cambiato.

Unknown ha detto...

Non so quanto terranno anche gli statali...

Oblio ha detto...

@ Chessa...sarebbe l'ora almeno qualcuno si sveglierebbe dal torpore dello stipendio garantito a vita, senza accorgersi di quello che stà accadendo oramai da anni!

Andrea Chessa ha detto...

Paghiamo decenni di lassismo incontrollato.