martedì 20 dicembre 2011

E se i cortei cominciassimo a farli noi?

Probabilmente i pennivendoli e la stampa di regime, asservita all’usura così come all’ipocrisia politicamente corretta, devono aver trovato qualche cosa di meglio di cui parlare. E viene da dire: meno male! Perchè gli speciali sui cortei degli immigrati, le richieste del PD di far chiudere partiti e associazioni (tra i quali noi di Fascismo e Libertà) legali e democraticamente partecipi – nel loro piccolo – della vita politica nazionale e locale, le interviste ai toscani che incitano alla vendetta politica, tutto ciò stava diventando a dir poco nauseante.

Intendiamoci: non abbiamo nessuna simpatia per chi uccide. Ma ancor meno ne abbiamo per chi, prendendo come spunto un semplice e banale caso di cronaca di un italiano che uccide degli stranieri – cosa assai rara, dato che molto più spesso le parti sono invertite – descrive scenari apocalittici in cui torme di italiani fanatici, col fucile a tracolla, girano per le strade giocando alla “caccia al negro”. Lo scopo è duplice: avvicinarsi a quella enorme massa di elettori immigrati e utilizzare un fatto di cronaca per fare vile propaganda politica, sempre contro i cattivi Fascisti.

Il Partito Democratico, come al solito, è all’avanguardia nella propaganda di linciaggio mediatico. Eppure non mi ricordo che qualcuno abbia chiesto la chiusura “d’ufficio” del PD quando, qualche tempo fa, si scoprì che lo stupratore seriale di Roma era il coordinatore di una sezione di quel partito. Ma probabilmente ricordiamo male noi...

I mass media seguono a ruota in questa orgia di demenza: siamo stati costretti a sorbirci per giorni e giorni interviste a cittadini imbufaliti, speciali sul corteo contro il razzismo, dibattiti sull’antisemitismo e il razzismo imperante in Italia, con tanto di Riccardo Pacifici che, dimentico dei crimini che i sionisti compiono ogni giorno contro la popolazione palestinese, spara pistolotti in TV sui diritti umani, la democrazia e la tolleranza. Lui che, quando i sionisti romani massacrarono di calci e pugni degli attivisti filo-palestinesi che ebbero il solo torto di esporre in bella vista uno striscione, liquidò con queste democratiche e tolleranti frasi la questione: “Se la sono andata a cercare”.

Chi scrive si pone una domanda. Nel corteo che gli immigrati hanno fatto contro il razzismo, sostenuti come sempre dalla feccia anarchica e comunista dei centri sociali, sarà stato ricordato anche Simone Naitana, il ragazzo di Cagliari ucciso da un senegalese ubriaco che aveva appena cercato di mettere le mani addosso ad una ragazza? Sarà stata ricordata la ragazza di Moscufo che ha rischiato di essere bruciata viva dall’ex convivente senegalese? Sarà stato ricordato il vigilante della Coin di Brescia che ha rischiato la vita a causa della coltellata di un ladro africano? Sarà stata ricordata la donna incinta di Balanzano che è stata massacrata senza pietà dal convivente marocchino, convinto che la convivente avesse una relazione con un ultra-ottantenne vicino di casa? Sarà stata ricordata la donna di Povegliano, portata in mezzo ad un campo abbandonato e violentata inumanamente da due albanesi? Sarà stata ricordata la coppia di fidanzatini che è stata pestata a morte, per poi lei essere violentata mentre il fidanzato è stato costretto ad assistere alla ignobile scena? Sarà stato ricordato il bambino recentemente investito ed ucciso sulle strisce pedonali da un albanese completamente ubriaco e strafatto di droga? Sarà stata ricordata la ragazza recentemente stuprata nel nord Italia, con tanto di cittadini che approffittano della presenza delle telecamere di Studio Aperto per denunciare la pericolosità nell’uscire dopo le cinque di sera?

Non lo sappiamo, ma crediamo vivamente di no.

Se questo genere di cortei e manifestazioni cominciassimo a farle noi cittadini italiani, sempre e comunque vittime di delinquenti immigrati che sono intoccabili e impuniti, in questo Paese non ci sarebbe tempo per fare nient’altro.

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