giovedì 17 novembre 2011

Esultate, coglioni, esultate...

C’è un’altra data importante e nefasta nella Storia d’Italia, che va ad aggiungersi, e per molti versi ne è il completamento, a quella dell’otto settembre 1943, la data in cui, mettendo fuori gioco Benito Mussolini con una certa compiacenza del fascismo voltagabbana e truffaldino, il Re nano (dal punto di vista morale, non di statura) consegnava la Nazione nelle mani dell’invasore.

La data fatidica è 13 novembre 2011. In Italia si è compiuto un colpo di Stato. La nostra Nazione perde ogni briciolo di sovranità nazionale, se pur di questa aveva ancora qualcosa, nelle mani di un servo massone e mondialista dell'alta finanza rapace e crudele. 8 settembre 1943: comincia quel percorso di appropriazione delle risorse italiane, che passa per l’anno 1992, quando i massoni mondialisti si incontrarono sul Britannia per farsi consegnare dagli sgherri italiani i gioielli di famiglia, e si conclude oggi.
Il male assoluto, quel Mario Monti che fino a qualche giorno fa era sconosciuto ai più e che già gli eurousurai si preparavano a sistemare sullo scranno di Palazzo Chigi, è ciò che nemmeno il più pessimista di noi avrebbe mai potuto immaginare.
Massone, mondialista, banchiere in servizio permanente ed effettivo della Goldman Sachs, la banca giudaica responsabile della crisi mondiale che ha messo in ginocchio decine di solide e stabili Nazioni, membro del Bilderberg Group e della Trilateral, organismi massonici e mondialisti altamente esclusivi ed esoterici, Mario Monti è l’uomo perfetto delle grandi banche che hanno dissanguato i patrimoni nazionali per essere salvate dopo i loro vergognosi imbrogli, della Banca Centrale Europea di quel Van Rompuy che ha sentenziato, con una chiarezza agghiacciante, che in Italia non c’è alcun bisogno di elezioni, ma di un uomo dell’Europa capace di mettere in atto le riforme ordinate, con la famosa lettera diktat dell’agosto scorso, da Draghi e Trichet: privatizzazioni, svendita delle aziende italiane, dismissioni del patrimonio pubblico, innalzamento dell’età pensionabile per uomini e donne, liberalizzazioni, tagli alla Sanità, alla Scuola, all’Istruzione. E voi, per la maggior parte di sinistra, che lo acclamate e lo incensate come l’uomo nuovo, dimostrate nè più nè meno quello che siete e quello che noi vi abbiamo sempre considerato: degli emeriti coglioni.
Ecco chi è Mario Monti. Il male personificato. Vedere la plebaglia che esulta e che lo acclama come il nuovo liberatore non può non richiamare alla mente gli anni 1943, 1944, 1945, quando, mentre la gioventù italiana ed europea si immolava sui campi di battaglia europei e davanti agli improvvisati plotoni di esecuzione dei partigiani servi dell’usura armata, gli invasori americani entravano nelle nostre città, che avevano ridotto a niente più che ad un cumulo di macerie, celebrati ed osannati da quelle ragazze italiane costrette a prostituirsi con i negri yankees per una tavoletta di cioccolato.
Ma se quelle immagini sono comunque squallide e tristissime, è innegabile che nel secondo dopoguerra vi fu una classe politica italiana che, per quanto strano possa sembrare, si mostrò molto più indipendente (Andreotti, Cossiga, per non parlare di Craxi e di Sigonella) rispetto ai diktat americani di quanto si sarebbe mai osato sperare in quei frangenti. Invece qui non c’è stato un solo nome importante, uno che sia uno, che abbia avuto il coraggio di dire ai cravattai europei che l’Italia è una Nazione sovrana, e non può accettare l’imposizione dall’esterno di misure economiche fatte di lacrime e sangue. E, magari, rimettere in discussione i trattati di Maastricht e dell’usura armata. Avviene invece esattamente il contrario: il fallimento della politica in favore dell’economia si dimostra palese ed esplicito quando un governo ed un Premier democraticamente eletti (e quindi invisi alle plutocrazie e ai massoni cravattari) vengono sostituiti dall’uomo targato Goldman Sachs, che nessuno conosceva fino a qualche settimana fa, per tacitare i mercati e far abbassare lo spread.
Ma, al di la di tutto, emerge un altro fatto incontestabile. Nonostante ormai i suoi propositi siano chiari, espliciti, e non sia più una setta segreta dai riti indecifrabili ma un apparato di potere che è ben conosciuto nei suoi metodi e nelle sue finalità, emerge la capacità della Massoneria di posizionare i suoi uomini chiave negli scranni più alti delle istituzioni nazionali e sovranazionali. C’è da aver paura. Questi ci ammazzano con il sorriso sulle labbra.
Esultate, poveri coglioni, esultate. L’unica cosa che mi auguro è che, quando verrà il momento, almeno ci venga data la soddisfazione di vedervi sanguinare e sbattere i denti per primi.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Infatti, le cose stanno cosi'.
Dimitri

Anonimo ha detto...

Ave camerata,

concordo con quanto hai detto ma t'immagini se veramente si fosse andati alle urne? Il PD avrebbe vinto senza alcuna difficoltà, e quanto sarebbe durato il suo governo visto il branco di incapaci da cui è composto? Secondo me nemmeno una settimana! (e lo stesso Bersani lo sa bene tant'è che si è subito mostrato favorevole al governo tecnico nonostante sapeva per certo di vincere eventuali elezioni). E quindi saremmo stati nuovamente al punto di partenza se non peggio! Ritengo quindi che per il popolo italiota il governo Monti rappresenti il male minore al momento, mentre per noi italiani (e fascisti!) la soluzione sarebbe ben altra ma finchè gli italioti di prima non si svegliano e rompono le mura di falsità storiche la sua realizzazione richiede ancora molto tempo.

Cameratescamente,

Pier Giorgio Basile

Andrea Chessa ha detto...

Non so, camerata... secondo me rappresenta il male peggiore. Meglio i comunisti, comunque con un minimo di attaccamento al territorio, e comunque eletti democraticamente, che il golpe di Stato di giudei, banchieri e massoni.