venerdì 21 ottobre 2011

Onore al Colonnello, disprezzo per i partigiani

Sono all’incirca le 13.30 del 20 ottobre quando le agenzie di stampa internazionali battono la notizia della cattura e dell’assassiniuo di Muhammar Gheddafi. Le prime notizie, che giungono all’Occidente inframmezzate e lacunose, parlano di un tentativo di fuga dalla città di Sirte, da giorni in stato di assedio, con conseguente cattura e linciaggio.

Inizialmente si è pensato all’ennesima falsificazione americana: del resto Bin Laden non è stato fatto morire almeno una decina di volte, prima di quella definitiva? Ma il video in cui il corpo del Colonnello viene umiliato e dileggiato non lascia adito a dubbi. Piazzale Loreto versione africana, settant’anni dopo. Le continue smentite dei lealisti e le dichiarazioni riguardanti un Gheddafi ancora in salute e pronto a continuare il combattimento appaiono più come una necessità politico-strategica che non come una dichiarazione da prendere sul serio.


E così, mentre i media occidentali si compiacciono di mandare in onda su tutti gli schermi europei la mattanza dei soliti vigliacchi traditori partigiani senza onore e senza dignità – la feccia umana esiste in Italia come in Iraq o in Libia – dobbiamo sorbirci le parole di giubilo dei vari criminali europei, i soliti Stati canaglia che dietro il paravento della democrazia compiono le loro azioni banditesche in giro per il globo, supportati da Stati inetti e corrotti come quello italiano. Ed eccoli, i veri criminali in giacca e cravatta, liberali, sionisti e massoni, esultare e gioire senza il minimo pudore, nè vergogna, nemmeno davanti alla morte.

Gheddafi, contrariamente a loro, ostaggio dei loro oscuri padroni che si rintanano nell’ombra delle logge o delle sinagoghe, è morto da uomo libero, armi in pugno. Mica come il vigliacco Vittorio Emanuele III, il quale scappava via dal teatro di guerra su una motonave straniera mentre i soldati che gli avevano giurato fedeltà restavano a farsi ammazzare. Sarebbe stato quantomeno dignitoso dare a Gheddafi l’onore delle armi, e chiudersi in un rispettoso silenzio, quantomeno dell’uomo. E invece eccoli qui, i veri assassini in doppiopetto, a sorridere.

Sia ben chiaro: non abbiamo mai avuto simpatie per il dittatore libico, e non siamo partigiani, cioè non cambiamo versione a seconda di dove soffia il vento. Ma se non avevamo alcuna simpatia per un Gheddafi che approffitta della vigliaccheria dello Stato italiano per spremere soldi per risarcimenti di danni mai causati, e che nonostante tutto ha dimostrato di essere un combattente e un uomo dignitoso morendo armi in pugno, ancor meno ne abbiamo per i criminali del mondo intero, quegli Stati Uniti che da cento anni a questa parte spadroneggiano sul mondo intero distruggendo tutte le Nazioni libere in nome della loro fasulla democrazia.

Onore al Colonnello. Disprezzo per i partigiani, di ieri e di oggi.

Nessun commento: