domenica 18 settembre 2011

I 150 parlamentari della vergogna

Su questo blog, l’abbiamo detto più e più volte, chi non ha ancora portato definitivamente il proprio cervello a rottamare riesce ad inquadrare, con una certa precisione, la situazione politica italiana. Dominata sostanzialmente da una classe politica arroccata sui suoi privilegi, mentre la Nazione sprofonda definitivamente, chiusa nella sua torre d’avorio mentre diversi piani più in basso si consuma la tragedia sociale.

E se questa classe politica fa schifo in politica interna, lo stesso dicasi per la politica estera, dove si palesa la tipica debolezza italiana che contraddistingue il nostro popolo da secoli e secoli: il totale asservimento allo straniero. Che, nella situazione attuale, altri non è che la corazzata us-raeliana, la cui lobby sionista domina completamente ogni azione diplomatica del nostro Paese. Si potrebbe rischiare l’assuefazione, a furia di guardare una classe politica che si prostra ai sionisti e agli americani dal 1945, quando il nostro Paese ha definitivamente cessato di essere una Nazione per trasformarsi in colonia. Ma ci pensano loro, i nostri cari politici, a rinnovare quotidianamente il nostro disprezzo, per cui abbiamo ben poco da temere.

Centocinquanta tra deputati e senatori hanno sottoscritto, qualche giorno fa, una mozione antipalestinese in cui si ribadisce la contrarietà alla nascita di uno Stato palestinese, ipocritamente descritto come un pericolo per la pace. Come sempre quando si tratta dei burattinai sionisti, questa volta in Parlamento non c’è stata alcuna baruffa. I burattini e i lacchè con la stella di David erano tutti d’accordo, da destra a sinistra, passando per il centro e anche per i Radicali, da sempre testa d’ariete della lobby massonica ed americana in Italia. “Noi, parlamentari italiani, riaffermiamo con forza il nostro impegno per una risoluzione pacifica e negoziata del conflitto tra israeliani e palestinesi, fondata sul principio di due Stati per due popoli che convivano l’uno accanto all’altro in pace e sicurezza. Una prematura dichiarazione unilaterale, invece, non solo minerebbe il processo di pace, ma costituirebbe un affronto permanente all’integrità delle Nazioni Unite, dei trattati esistenti e del diritto internazionale. Crediamo che l’unilateralismo violi la legalità internazionale e metta in discussione il principio delle trattative tra i popoli”. E ancora: “Una dichiarazione unilaterale violerebbe gli accordi già esistenti tra israeliani e palestinesi, tra cui gli Accordi di Oslo II in cui si afferma che: ‘Nessuna parte può prendere iniziative che cambino lo status della Cisgiordania e della Striscia di Gaza in attesa del risultato dei Negoziati Permanenti’”. Riconoscere lo Stato palestinese, inoltre, significherebbe, secondo i lacchè sionisti, legittimare Hamas, organizzazione democraticamente votata dai palestinesi e quindi legittimata al governo della Palestina. Ma poichè sappiamo bene che le “vere” elezioni democratiche sono solo ed esclusivamente quelle che piacciono a sionisti ed americani, ecco che Hamas viene inserita, con un colpo di penna, nella lista delle organizzazioni terroristiche dell’ONU.

Secondo i parlamentari (sic!) italiani la dichiarazione dell’indipendenza palestinese violerebbe le risoluzioni 242, 338 e 1850. Qui è proprio il caso di dire: il bue che dice cornuto all’asino! Perchè se c’è uno Stato che ha piratescamente disatteso più di 70 risoluzioni dell’ONU, infischiandosene dei flebili e tardivi richiami della comunità internazionale, arrogantemente consapevole della propria potenza e della totale impunità di cui gode, quello è proprio Israele. Ma non ci risulta che in nessun caso i parlamentari goym si siano mossi per criticare lo Stato-pirata israeliano. Eppure avrebbero avuto molte occasioni per farlo!

Ma andiamole a vedere nel dettaglio queste risoluzioni del Consiglio di Sicurezza del’ONU che tanto turbano i desideri di democrazia dei parlamentari sionisti.

Iniziamo con la Risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’ONU numero 242. Notiamo innanzitutto che non si fa alcun accenno al problema palestinese: si tratta di una risoluzione scaturita in seguito alla Guerra dei Sei Giorni e, ovviamente per non turbare il sonno dei criminali sionisti, ha un carattere di raccomandazione, non è vincolante. Sono ribaditi i principi chiave del diritto moderno: il divieto di acquisizione, da parte di un qualunque Stato, di una porzione di territorio mediante l’uso della forza militare. Chiedeva, inoltre, il ritiro militare israeliano dai territori occupati e il reciproco riconoscimento dei due Stati. Come è facile intuire, la Storia ci dice che Israele non si è affatto ritirata dai territori occupati. Ma, soprattutto, un ragionamento elementare ci fa capire la malafede dei sionisti e, conseguentemente, dei parlamentari italiani che hanno citato questa risoluzione. Infatti la 242 chiede il reciproco riconoscimento dei due Stati. Ma come può uno Stato riconoscerne un altro se quest’ultimo nemmeno esiste? Dovrà prima esistere, e dopo essere riconosciuto!

Tratteniamo qualche risata di disgusto e procediamo. La risoluzione numero 338 chiedeva il cessate il fuoco tra le parti. Basta una rapida ricerca in internet per capire cosa intenda Israele per cessate il fuoco: in risposta a qualche petardo lanciato per disperazione dai palestinesi (i famigeratissimi razzi kassam che in una ventina d’anni hanno fatto una decina di vittime, cioè quelle che Israele fa in una settimana) la rappresaglia scatta con continue violazioni dello spazio aereo, bombardamenti indiscriminati sulla popolazione civile un giorno si e l’altro pure, incursioni in terra di Gaza con cingolati e mezzi pesanti, il tutto condito da un criminale embargo contro la popolazione. Ma non ci risulta che i lacchè italiani abbiano lanciato qualche petizione. Nè che l’altrettanto criminale ONU abbia mai fatto qualcosa per costringere Israele a rispettare il diritto internazionale.

Ma andiamo avanti. Risoluzione ONU del 16 dicembre 2008. È richiesto ad entrambe le parti di astenersi da qualunque azione che possa minare i negoziati tra israeliani e palestinesi. Come Israele intenda astenersi da qualunque azione che possa minare i negoziati verrà mostrato al mondo solo qualche giorno dopo. Lo Stato-pirata lancia una criminale campagna militare contro Gaza – la famigerata operazione “Piombo fuso” – in cui vengono uccisi in pochi giorni più di 1400 civili e mutilato 500 tra bambini e donne, distrutto il 70% degli edifici di Gaza ancora in piedi, ucciso il personale medico dell’ONU che cercava coraggiosamente di portare soccorso ai civili (ricordate l’ambulanza e l’ospedale, entrambi con contrassegno ONU, presi di mira dai soldati dello Tsahal?), si attesta l’uso di armi vietate dalle convenzioni internazionali. Ma anche qui non ci sembra che Fiamma Nirenstein o chi per lei abbiano sottoscritto alcuna petizione. Ci si è limitati, e chi ha letto il mio blog in quei giorni lo ricorderà molto bene, a descrivere la criminale azione di Israele come legittima prevenzione mirata a salvaguardare il povero e indifeso staterello, minacciato da qualche gruppo di pericolosi barbuti armati di razzi kassam, forse si, un po’ troppo dura, ma sempre di legittima azione israeliana si tratta. Anche se si tratta di sparare sull’ONU o di incenerire i bambini palestinesi con il fosforo bianco. E, come se non bastasse, Israele non ha affatto placato i suoi colpi di calore guerrafondai. Si è spinta addirittura ad abbordare navi di pacifisti, armati solo di qualche chilo di latte in polvere e di qualche trenino da portare ai palestinesi, massacrandoli deliberatamente. Una azione che, però, non ha portato nessuno dei 150 parlamentari di cui stiamo parlando a sottoscrivere alcuna petizione. Una azione di cui Israele si è rifiutata di chiedere scusa alla Turchia, deteriorando gravemente i rapporti tra i due Stati. Questo la dice lunga sulla volontà pacifica di Israele.

Come si può pensare, pertanto, che la dichiarazione dello Stato palestinese possa mettere in crisi queste famigerate risoluzioni ONU che Israele ha costantemente violato per prima, nell’assordante silenzio dell’opinione pubblica internazionale? Verrebbe da rispondere esattamente l’opposto: che se si vogliono rispettare le Convenzioni internazionali la dichiarazione di uno Stato Palestinese va fatta quanto prima! Ma non con Hamas al potere, perchè è un’organizzazione terroristica! Mi sembra già di sentirli ululare, i goym! A parte il fatto che Israele è nato proprio grazie alle azioni criminali e sanguinose di un’organizzazione terroristica (come ad esempio l’Haganah di colui che sarà Primo Ministro Israeliano, Menachem Begin, l’ideatore e l’esecutore materiale dell’attentato terroristico condotto contro l’hotel King David di Gerusalemme), compiute anche contro soldati britannici di stanza in quelle zone, non sta all’Occidente decidere come e quando uno Stato debba nascere e soprattutto chi possa farlo.

La verità pura e semplice? Non vogliono uno Stato Palestinese. Ciò implicherebbe un interlocutore con cui dialogare, la precisa definizione di confini che quello Stato deve avere, il dotarsi di una moneta e di un esercito propri: tutto un insieme che garantirebbe alla Palestina una legittimità certamente superiore a quella che ha attualmente. Di conseguenza le continue angherie di Israele, le violazioni dello spazio aereo, le incursioni di terra, l’embargo genocida, sarebbe tutto molto più difficile da giustificare perchè condotto contro uno Stato che, almeno sulla carta, sarebbe “sovrano”.

Ecco quindi che, non appena si ventila la possibilità della nascita di uno Stato Palestinese, tutti i cagnolini della lobby abbaiano all’unisono, spaventati.

Di seguito potete leggere, uno per uno, la lista dei sottoscrittori di questa petizione, in cui si distinguono anche Mariano Delogu e Piergiorgio Massidda. Un ulteriore ed umuliante sgarro per chi, da sardo, dovrebbe sapere bene cosa significa vivere sotto il tallone dello straniero. Anche se quello che interessa a loro non è certo il vostro voto, ma il supporto che può arrivargli da logge e sinagoghe, da questo momento in poi sapete almeno chi NON dovete votare.

Camera dei Deputati
ADERENTI Irene – Lega Nord; ADORNATO Ferdinando – Udc; ARACU Sabatino –Pdl; BERNARDIO Maurizio – Pdl; BERTOLIN Isabella – Pdl; BIANCOFIORE Michaela – Pdl; BOCCHINO Italo – Fli; BOCCIARDO Mariella – Pdl; BONCIANI Alessio – Pdl; BONIVER Margherita – Pdl; CALDERISI Giuseppe – Pdl; CARFAGNA Mara – Pdl; CASINI Pierferdinando – Udc; CASTIELLO Giuseppina – Pdl; CAZZOLA Giuliano – Pdl; CERONI Remigio – Pdl; CICCIOLI Carlo – Pdl; CROSETTO Guido – Pdl; D’AMICO Claudio – Lega Nord; D’ANNA VINCENZO – Popolo e Territorio; D’ANTONA Olga – Pd; DELFINO Teresio – Udc; DELL’ELCE Giovanni – Pdl; DELLA VEDOVA Benedetto – Fli; DI BIAGIO Aldo – Fli; DI CATERINA Marcello – Pdl; DI CENTA Manuela – Pdl; DI VIRGIGLIO Domenico – Pdl; EPOSITO Stefano – Pd; FARINA Renato – Pdl; FAVA Giovanni – Lega Nord; FORMICHELLA Nicola – Pdl; FUCCI Benedetto – Pdl; GARASSANO Maurizio – Popolo e Territorio; GERMANA’ Antonio Salvatore – Pdl; GIRLANDA Rocco – Pdl; GOISIS Paola – Lega Nord; GOTTARDO Isidoro – Pdl; GRIMOLDI Paolo – Lega Nord; HOLZMANN Giorgio – Pdl; LA LOGGIA Enrico – Pdl; LAFFRANCO Piero – Pdl; LAINATI Giorgio – Pdl; LANDOLFI Mario – Pdl; LEHNER Giancarlo – Popolo e Territorio; LORENZIN Beatrice – Pdl; MAGGIOLI Marco – Lega Nord; MALGIERI Gennario – Pdl; MANCUSO Gianni – Pdl; MANTINI Pierluigi – Udc; MARINI Giulio – Pdl; MERLO Giorgio – Pd; NAPOLI Osvaldo – Pdl; NASTRI Gaetano – Pdl; NICOLUCCI Massimo –Pdl; NIRENSTIN Fiamma – Pdl; NUCARA Francesco – Pri; ORSINI Andrea – Popolo e Territorio; PAGANO Alessandro – Pdl; PANIZ Maurizio – Pdl; PETRENGA Giovanna – Pdl; PIANETTA Enrico – Pdl; PICCHI Guglielmo – Pdl; PIZZOLANTE Sergio – Pdl; POLLEDRI Massimo – Lega Nord; RAISI Enzo – Fli; RIVOLTA Erica – Lega Nord; ROCCELLA Eugenia – Pdl; SAVINO Elvira – Pdl; CAPAGNINI Umberto – Pdl; SISTO Francesco Paolo – Pdl; SPECIALE Roberto – Pdl; TERRANOVA Giacomo – Pdl; TORAZZI Alberto – Lega Nord; TORRISI Salvatore – Pdl; VENTUCCI Cosimo – Pdl; VERNETTI Gianni – Api; ZACCHERA Marco – Pdl

Senato della Repubblica
ALLEGRINI Laura – Pdl; AMATO Paolo – Pdl; BALBONI – Alberto – Pdl; BALDASSARRI Mario – Fli; BALDINI Massimo – Pdl; BARBIERI Emerenzio – Pdl; BIANCONI Laura – Pdl; BODEGA Lorenzo – Lega Nord; BOLDI Rossana – Lega Nord; CAGNIN Luciano – Lega Nord; CALABRO’ Raffaele – Pdl; CARRARA Valrio – Io Sud; CARUSO Antonio – Pdl; CASELLI Esteban Juan – Pdl; CASOLI Francesco – Pdl; CASTELLI Roberto – Lega Nord; COMPAGNA Luigi – Pdl; COSTA Rosario Giorgio – Pdl; CURSI Cesare – Pdl; D’ALI’ Giampiero – Udc; DE FEO Diana – Pdl; DELOGU Mariano – Pdl; DIGILIO Egidio – III polo; DIVINA Sergio – Lega Nord; ESPSOSITO Giuseppe – Pdl; FLERES Salvo – Coesione Nazionale Forza del Sud; FLUTTERO Andrea – Pdl; FOSSON Antonio – Udc; GALLONE Maria Alessandra – Pdl; GARAVAGLIA Massimo – Lega Nord; GASPARRI Maurizio – Pdl; GERMONTANI Mario Ida – III polo; LATRONICO Cosimo – Pdl; LEONI Giuseppe – Lega Nord; MALAN Lucio – Pdl; MARITATI Alberto – Pd; MASSIDDA Piergiorgio – Pdl; MONTI Cesarino – Lega Nord; MORRA Carmelo – Pdl; MURA Roberto – Lega Nord; NESSA Pasquale – Pdl; OLIVA Vincenzo – gruppo misto; PALMIZIO Elio Massimo – Pdl; PARAVIA Antonio – Pdl; PICCHETTO FRATIN Gilberto – Pdl; PICCIONI Lorenzo – Pdl; PINZGER Manfred – Udc; PISCITELLI Salvatore – Io Sud; PISTORIO Giovanni – gruppo misto; PITTONI Mario – Lega Nord; POSSA Guido – Pdl; QUAGLIARIELLO Gaetano – Pdl; RAMPONI Luigi – Pdl; RIZZI Fabio – Pdl; RIZZOTTI Maria – Pdl; SACCOMANNO Michele – Pdl; SALTAMARTINI Filippo – Pdl; SANTINI Giacomo – Pdl; SCARABOSIO Aldo – Pdl; SCARPA BONAZZA Aldo – Pdl; SERAFINI Gianmarco – Pdl; SPEZIALI Vincenzo – Pdl; STIFFONI Piergiorgio – Lega Nord; THALER AUSSERHOFER Helga – Udc; TOMASSINI Antonio – Pdl; VACCARI Gianvittore – III polo; VALDITARA Giuseppe – Pdl; ZANETTA Valter – Pdl; ZANOLETTI Tomaso – Pdl

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