giovedì 18 agosto 2011

Nazionalisti all'amatriciana

Nell’Italia di Pulcinella, terra di Fascisti all’amatriciana, comunisti all’amatriciana, cattolici all’amatriciana e razzisti all’amatriciana, potevano forse mancare i nazionalisti all’amatriciana ed i loro tristi rituali? L’occasione per costoro è offerta dai festeggiamenti per il 150° anniversario dell’unità d’Italia, che tecnicamente dovrebbero partire dal marzo di quest’anno, dato che Vittorio Emanuele II venne proclamato Re d’Italia il 17 marzo del 1861, ma che in realtà sono partiti fin dai primi dell’anno con esortazioni varie da parte dei mezzi d’informazione nei confronti dei cittadini, invitati a sentirsi tutti uniti, tutti belli, tutti bravi e soprattutto orgogliosi di essere italiani. Senza dimenticare, naturalmente, l’invito ad appendere il tricolore al balcone di casa! Ora, non sarò certo io ad ironizzare sul sentimento puro e sincero di amor Patrio che pochi nazionalisti provano e che io stesso condivido appieno, ma trovo nel contempo insopportabile vedere una pletora di cialtroni che dell’Italia e delle sue tradizioni se ne sono sempre fregati, convertirsi improvvisamente al ruolo di veri patrioti con tanto di bandiera esposta. Siamo alle solite: quello italiano è un popolo di Pulcinella che canta, salta e balla a comando, senza neppure capire ciò per cui sta facendo tanto rumore… Basta che i capibastone della politica ed i cosiddetti “media” indichino al “volgo” che è ora di festeggiare e di tirare fuori la bandiera, per vedere tutti in subbuglio… E così una Nazione vinta nel 1945 e da allora divenuta una colonia degli USA (e della lobby giudaica che determina la politica di questi ultimi), che conta ancora oggi, a 66 anni dalla fine del conflitto, ben 113 basi di occupazione targate USA o NATO sul proprio suolo patrio, si scopre improvvisamente orgogliosa di essere unita (sarà…) ed indipendente (ma quando mai!). A condurre le danze, come al solito, è quella stessa classe politica che ha svenduto la Nazione allo straniero… E poco importa se lo straniero fosse Stalin o i giudeo – americani, poiché oggi, crollato su se stesso l’impero del male comunista e cessato il flusso milionario (in dollari) dall’URSS che intascavano gli indegni partiti di ispirazione comunista italiani, tutte le parti politiche hanno scoperto quanto sia redditizio e gratificante lustrare la suola degli stivali con la lingua al mondo giudeo – massone che vede in USA, Israele, G. Bretagna e Francia i suoi massimi esponenti. Il comunista Napolitano, che nel novembre 1956 così si esprimeva in occasione dell’invasione sovietica dell’Ungheria: “Come si può, ad esempio, non polemizzare aspramente col compagno Giolitti quando egli afferma che oltre che in Polonia anche in Ungheria hanno difeso il partito non quelli che hanno taciuto ma quelli che hanno criticato? E’ assurdo oggi continuare a negare che all’interno del partito ungherese – in contrapposto agli errori gravi del gruppo dirigente, errori che noi abbiamo denunciato come causa prima dei drammatici avvenimenti verificatisi in quel paese – non ci si è limitati a sviluppare la critica, ma si è scatenata una lotta disgregatrice, di fazioni, giungendo a fare appello alle masse contro il partito. E’ assurdo oggi continuare a negare che questa azione disgregatrice sia stata, in uno con gli errori del gruppo dirigente, la causa della tragedia ungherese. Il compagno Giolitti ha detto di essersi convinto che il processo di distensione non è irreversibile, pur continuando a ritenere, come riteniamo tutti noi, che la distensione e la coesistenza debbano rimanere il nostro obiettivo, l’obiettivo della nostra lotta. Ma poi ci ha detto che l’intervento sovietico poteva giustificarsi solo in funzione della politica dei blocchi contrapposti, quasi lasciandoci intendere – e qui sarebbe stato meglio che, senza cadere lui nella doppiezza che ha di continuo rimproverato agli altri, si fosse più chiaramente pronunciato – che l’intervento sovietico si giustifica solo dal punto di vista delle esigenze militari e strategiche dell’Unione Sovietica; senza vedere come nel quadro della aggravata situazione internazionale, del pericolo del ritorno alla guerra fredda non solo ma dello scatenamento di una guerra calda, l’intervento sovietico in Ungheria, evitando che nel cuore d’Europa si creasse un focolaio di provocazioni e permettendo all’URSS di intervenire con decisione e con forza per fermare la aggressione imperialista nel Medio Oriente abbia contribuito, oltre che ad impedire che l’Ungheria cadesse nel caos e nella controrivoluzione, abbia contribuito in misura decisiva, non già a difendere solo gli interessi militari e strategici dell’URSS ma a salvare la pace nel mondo” è oggi chiamato a guidare le celebrazioni dell’unità d’Italia… Anche se dalle sue parole passate pareva più interessato all’unità dell’Europa dell’est sotto il tallone sovietico…

Del resto Napolitano, che il servilismo di politici e cittadini italiani ha promosso a strenuo difensore della Patria, è degno compagno di partito di quel criminale chiamato Palmiro Togliatti, il quale, per dimostrare tutto l’amor di Patria del quale erano (e sono) capaci i comunisti, ebbe ad esprimersi così in occasione del XVI Congresso del PCUS (26 giugno – 13 luglio 1930): “È motivo di particolare orgoglio per me l’aver abbandonato la cittadinanza italiana per quella sovietica. Io non mi sento legato all’Italia come alla mia Patria, mi considero cittadino del mondo, di quel mondo che noi vogliamo vedere unito attorno a Mosca agli ordini del compagno Stalin. È motivo di particolare orgoglio aver rinunciato alla cittadinanza italiana perché come italiano mi sentivo un miserabile mandolinista e nulla più. Come cittadino sovietico sento di valere diecimila volte più del migliore cittadino italiano”. Ma il Pulcinella italico, ignorante di storia Patria e privo di memoria, non ci trova nulla di strano in queste scandalose conversioni, e da buon trinariciuto di guareschiana memoria, corre ad esporre il tricolore al balcone, anche e soprattutto se ha sempre votato a sinistra, ed anche se fino a pochi lustri fa erano proprio i comunisti italiani a bruciare il tricolore in piazza e ad aggredire chi osava esporlo, immancabilmente accusato di essere il solito irriducibile Fascista, sciovinista, nemico della classe operaia ed altre cretinate simili. Le fotografie che mostrano un mare di bandiere esposte ai balconi sono riferite alla città di Torino, triste luogo ove ad ogni elezione i partiti della sinistra, da quella estrema a quella più moderata, raggiungono circa il 70% dei consensi…

Alle elezioni amministrative del 2006, la coalizione rossa che sosteneva il Sindaco Chiamparino vinse con la percentuale bulgara del 66,6 % dei consensi… E non tutte le liste schierate a sinistra sostenevano Chiamparino… Non c’è che dire, bisogna dare atto alla spazzatura sinistra di sapersi trasformare in maniera camaleontica non appena l’interesse lo richiede… Abbiamo già parlato, nel numero scorso, delle baldracche rosse che in gioventù predicavano il sesso libero, salvo poi pretendere di diventare paladine della moralità in chiave antiberlusconiana… Oggi vediamo la conversione degli indegni epigoni della bandiera rossa, che pretendono di agitare il tricolore in chiave antileghista… Intanto, i pochi nazionalisti veri e sinceri, che ancora si battono per vedere l’Italia indipendente e priva di eserciti stranieri sul proprio suolo Patrio, nonché priva di immigrati clandestini di ogni sorta che bivaccano a spese del nostro popolo, calpestando i nostri usi, costumi e tradizioni, vengono criminalizzati da questi stessi mascalzoni che hanno rubato il tricolore per i loro turpi scopi… Xenofobi, razzisti e Fascisti: ecco le etichette che vengono riservate agli unici che avrebbero diritto di definirsi nazionalisti! Altra vera e propria infamia storica, che non ha certamente turbato il nostro popolo di ignoranti Pulcinella, è il logo ufficiale del 150° anniversario dell’unità, che vediamo raffigurato qui accanto…

Noterete che, pur essendoci ben tre tricolori in questo logo, nessuno di questi si degna di riprendere l’unica vera bandiera che avrebbe titolo di raffigurare il ricordo di quel 1861 che segnò l’inizio dello Stato italiano unitario, ovvero il tricolore sabaudo, già vessillo del Regno Sardo – Piemontese, divenuto poi bandiera ufficiale del Regno Italiano fino al noto referendum truccato del 1946, che scippò, grazie alle armi dei comunisti ed ai mille brogli da loro ispirati, la vittoria alla Monarchia… E così ben 85 anni di storia Patria, dal 1861 al 1946, vengono cancellati con un tratto di penna dai nostri infami politicanti, i quali hanno una tale coda di paglia da sentirsi terrorizzati al solo comparire di un gagliardetto che possa ricordare ai cittadini chi veramente si batté per l’Italia, magari contrapponendolo a quanti si batterono per l’URSS e/o si batterono e si battono per la gloria di US-raele! Fortunatamente, anche nella rossa e cloroformizzata Torino, possiamo notare da qualche balcone il timido apparire del tricolore storico sabaudo…

Segno che non tutti i cervelli sono all’ammasso come quelli dei Pulcinella di sinistra che seguono il nuovo corso dei vari Napolitano italici! Intendiamoci, non è che se guardiamo al comportamento dell’altra fazione politica italica i miei giudizi possano diventare più lusinghieri… Ma quanto meno il clan dei destri, indipendentemente dalle recenti divisioni interne, ha da sempre mostrato una coerenza ferrea nel prendere ordini e leccare il deretano ai soliti USA ed Israele…

E questo fin dai tempi di Almirante e del defunto MSIDN. Non possiamo, dunque, stupirci più di tanto nel vedere Berlusconi, Fini, La Russa, Frattini, Storace, la Mussolini, la Santanchè e chissà chi altro, mentre fanno opera di prostrazione e sottomissione allo strapotere della ben nota lobby giudaica…

Possono dividersi su tutto, rischiare di fare cadere il Governo, persino fondare nuovi partiti che tentano di accordarsi con i nemici di sempre della sinistra, ma su una cosa saranno sempre d’accordo: inginocchiarsi senza indugio davanti a qualsiasi esponente del duo USA – Israele, appoggiare qualsiasi loro porcheria ai danni degli altri popoli e persino dei loro stessi cittadini, nonché rispondere: Obbedisco, ogniqualvolta lorsignori richiedono un pronto intervento militare per rapinare qualche Stato sovrano, impadronirsi delle sue risorse e magari assassinare il suo legittimo Presidente…

Che a ben pensarci, è esattamente quello che hanno fatto a suo tempo con Italia, Germania e Giappone, avvalendosi di altri giulivi lacchè definiti eufemisticamente “alleati”, per rovesciare governi legittimi, voluti dai popoli e proprio per questo molto pericolosi per gli interessi dei giudeo – massoni e dei comunisti di ogni parte del mondo, al fine di sostituirli con classi dirigenti di mafiosi e servi dei loro interessi… Oggi, se questi traditori imposti da armi straniere vi chiedono di esporre il tricolore, mandateli pure a quel paese! Loro con il tricolore non hanno nulla a che fare! Che continuino a sventolare stelle di Davide e bandiere stelle e strisce!

Carlo Gariglio

www.fascismoeliberta.it

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ben pensato, ben scritto, Andrea. Purtroppo tutta l'Europa e' cosi'.
Dimitri