martedì 4 maggio 2010

Ecco la loro concezione di democrazia

I giorni scorsi la destra milanese ha organizzato una settimana in ricordo dei camerati che, dal secondo dopoguerra in poi, sono stati uccisi per mano degli assassini comunisti. Ramelli, Mantakas, e tanti altri… Apriti cielo! I sinistri milanesi, approfittando delle poche occasioni che sono loro rimaste per uscire dalle fogne, insorgono come un sol uomo! Come si permettono questi Fascisti – ammesso e non concesso che lo siano davvero, visti i continui distinguo che si sprecano nella cosiddetta area – di fare delle manifestazioni? Sono i comunisti e quelli di sinistra che decidono, ovviamente, chi può manifestare e chi no.

Ma c’è una motivazione particolare per la quale non si sarebbe dovuto tenere la commemorazione in onore di Ramelli e degli altri camerati caduti? Problemi di ordine pubblico? Attività illegali? Incidenti o disordini? Assolutamente no. Si è trattato di una pura e semplice commemorazione, per non dimenticare chi ha avuto il solo torto di militare dalla parte perdente.

Che democrazia è mai questa? Una democrazia che ciancia e ciancia a vanvera di libertà, di Liberazione, di Resistenza, di democrazia e di lotta contro il Fascismo, salvo poi cercare di impedire in tutti i modi una semplice commemorazione? Una democrazia che si riempie la bocca di belle parole, salvo poi impedirci anche solo di esporre uno striscione o di poggiare una corona di fiori per ricordare i nostri morti?

Risposta scontata. E’ la democrazia della Liberazione e della Resistenza, per l’appunto. E’ la liberazione dei padroni dell’Europa, quelli delle logge e delle sinagoghe. Siamo sotto il dominio di padroni crudeli e perfidi. E, cosa ancora più grave, ci siamo abituati a mantenere lo sguardo a terra.

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