venerdì 11 dicembre 2009

Frattini e la capocciata contro il pugno

Come abbiamo scritto in precedenza, il Segretario di Stato Americano, Hillary Clinton, ha ufficialmente contestato la validità della sentenza che condanna Amanda Knox (insieme a Rudy Guedè e Raffaele Sollecito) per l’omicidio di Meredith Kercher.

L’articolo da me scritto in precedenza (“E ora che fanno? Bombardano Perugia?”) era provocatorio già nel titolo, e ironizzava sul modo spicciolo con cui gli americani risolvono le questioni internazionali. È notizia recente (che riporta il Giornale di Sardegna) che da una nota e rinomata televisione americana (non sono riuscito a capire di quale TV si parli) è partito un vero e proprio appello perché dagli Stati Uniti parta una squadra d’assalto di marines per liberare la povera Amanda (a quando una proposta di beatificazione?). Strano – anche se non più di tanto per una mentalità, come quella americana, fortemente intrisa di violenza e di militarismo d’accatto – ma vero, l’appello ha trovato tanti entusiastici sostenitori.


Questo ci da’ l’idea di come gli USA concepiscano i rapporti con gli altri Paesi e con il mondo. Che per loro non è nient’altro se non un gigantesco protettorato a stelle e strisce, un immenso ranch, dove gli yankees vogliono divertirsi a girare a cavallo, con il fucile a tracolla, acchiappando le prede col lazzo; un set permanente di Walker Texas Ranger, dove l’eroe di turno, esperto di arti marziali e invulnerabile alle pallottole nemiche, rischia la propria vita per salvare la giovane innocente dal cattivone di turno (in questo caso con pizza e mandolino).

Quello degli americani è un disprezzo totale per le sentenze di un altro Stato, per di più uno Stato che si è sempre comportato da suddito (non alleato) ossequioso. Ma c’è qualcosa di ancora più grave: la totale passività e subordinazione che ha dimostrato colui che risulta come Ministro degli Esteri Italiano, cioè quel Franco Frattini che quando si tratta di abbaiare contro l’Iran da dietro le gambe del padrone è sempre spavaldo e altezzoso. Frattini ha avuto il coraggio di negare l’evidenza e, cosa ancor più grave (che dovrebbe farci riflettere ancora una volta sul tipo di informazione che vige in questo Paese) nessun giornale ha osato farglielo notare. Ha infatti dichiarato: “La Clinton non ha criticato la sentenza dell’Italia. È soltanto normale interessamento. Anche io ascolto molte persone che mi parlano del caso Forti e del caso Parlanti”. A parte che tutte le agenzie di stampa hanno riportato le esplicite parole della Clinton (che comunque non si è data la minima briga di spendere neanche una parola in favore del sistema giudiziario italiano, né di smentire), non ci risulta che Frattini abbia mai fatto nulla né per Forti né per Parlanti; i quali, contrariamente alla Knox, sono stati e sono vittime di inganni e sabotaggi di ogni genere.

Eppure Frattini avrebbe avuto tante cose da dire agli americani. Avrebbe potuto ricordare all’arrogante America l’impunità che fu garantita al pilota del Cermis che, per fare il top gun, provocò la morte di venti persone: fu processato in America (anche se i piloti americani sono di stanza in Italia il nostro Paese su di loro non ha alcuna giurisdizione) e di lui non si seppe più niente; oppure avrebbe potuto ricordare l’uccisione di Calidari, in cui gli assassini furono sottratti dalle autorità americane alla nostra giustizia. E questo solo per ricordare i casi più noti.



Ma si sa: chi è sempre stato un incudine, pronto ad ululare a comando, non può di colpo diventare martello. Meditate su questo: il servilismo non porta mai alcun vantaggio, ma quando diventa eccessivo porta perfino al disprezzo da parte del tuo stesso padrone.

Nessun commento: