domenica 4 ottobre 2009

I giornalisti in piazza, a difendere la loro libertà

Nella giornata di ieri un nutrito gruppo di quella parte politica che crede, essa solamente, di detenere il monopolio della rettitudine, della serietà e della moralità adamantina, si è ritrovato in piazza, complice il bel tempo, per una bella gita fuori porta. Il diversivo: la libertà di stampa che, secondo questi “signori”, sarebbe in grave pericolo.

Chi sono coloro che, eroicamente, difendono i diritti della democrazia? Partito Democratico, Comunisti Italiani, Italia dei Valori, Sinistra e Libertà, Rifondazione Comunista, Associazione Nazionale Partigiani Italiani, la Fiom...

Già questo basterebbe per sotterrare questi infimi personaggi con una sonora pernacchia. Ma visto che, come gli stronzi, tornano sempre a galla, non sarebbe sufficiente.

Il pericolo contro il quale “lottare” è sempre quello: la democrazia e la libertà di stampa che, in Italia, sarebbero in pericolo.

Sbagliato!, diciamo noi. La libertà di stampa e di espressione, in questo Paese, è già seriamente compromessa. Proprio grazie a coloro che, ipocritamente, sono scesi ieri in piazza. Esattamente gli stessi, cioè, che nei loro cortei cantano che “Uccidere un fascista non è reato”; oppure che ripetono slogans come “L'unico Fascista buono è un fascista morto”; oppure quelli che si sentono in dovere di distruggere una intera città solo perché, una volta tanto, l'occupazione di uno spazio abbandonato non è stata fatta da loro (i tentativi di aggressione ai militanti di Casa Pound, qualche giorno fa, ne sono la dimostrazione). Quelli dell'Espresso e di Repubblica sono esattamente gli stessi che vorrebbero vedere sbattuti al gabbio tutti coloro che non si bevono acriticamente la vulgata olocaustica. Sono gli stessi che predicano il carcere per i revisionisti, magari anche qualcosa di più (come le fucilazioni sommarie tanto care a quelli dell'ANPI)... Sono gli stessi che difendono Santoro – il salotto buono, magari di sinistra, ma al quale comunque bene o male partecipano tutti i politici – ma che non aprono bocca se a quelli di Report (una delle poche trasmissioni veramente democratiche nel far vedere le malefatte degli amministratori italiani, di destra, di sinistra e di centro) viene tolto il sostegno legale, il che equivale, neanche tanto velatamente, a chiudergli la bocca.

Che quelli di Repubblica, i partigiani e l'Espresso, cioè giornali che fanno capo a importantissimi gruppi finanziari che da soli si spartiscono tutta la torta dell'editoria italiana, ci facciano la morale, è ridicolo.

Solo chi è veramente perseguitato dal potere – come noi del MFL, che diciamo cose davvero scomode e da anni e anni subiamo ogni sorta di abuso in campo legale, giudiziario, politico, elettorale – può permettersi di parlare. Gli altri abbiano un minimo di dignità, e tacciano.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"Siate come l'albero che cresce vigoroso silenziosamente nella foresta", non come gli stolti che urlano e sbraitano per celare la loro infamia ed idiozia.
DA UN PROVERBIO INDIANO!!!
In alto i cuori
Emil

Andrea Chessa ha detto...

Sempre.

Andrea