mercoledì 16 settembre 2009

Vogliono fare di internet tutta una "informazione corretta"


Il Giornale sarà anche capace, con il nuovo acquisto Vittorio Feltri, di sparare qualche bordata alla pretaglia. Ma quando si tratta di rientrare nei ranghi lo fa con collaudata esperienza.

Mi riferisco, in particolare, al caso mediatico inventato dal nulla riguardo un anonimo articolo rilasciato da un visitatore del noto sito di informazione alternativa Comedonchisciotte.org. I pennivendoli asserviti all'informazione a senso unico hanno creato un vero e proprio bailamme politico per quello che è uno dei tanti commenti che infarciscono il sito di informazione in questione, con tanto di sdegno dei ministri, articoli allarmati al TG1 e prime pagine (http://farm3.static.flickr.com/2443/3922439162_720211aed5_o.jpg) dei giornali.

Ma che è successo? In un articolo ospitato su Comedonchisciotte.org – che parlava della riforma Gelmini – un commentatore scrive così: “La Gelmini a questa riforma sta dando solamente il nome e la faccia. In realtà, l'artefice dietro le quinte di essa, il puparo, è l'ebreo Giorgio Israel. Come lo era Biagi, il riformatore della legge del lavoro, come lo era quel nano malefico di Brunetta.” Apriti cielo! Ecco che i nuovi Torquemada insorgono: gridano al ritorno dell'antisemitismo – quest'ultimo ormai è un termine che ha perso del tutto il suo significato originario, per diventare una sorta di demoniaca categoria concettuale estensibile a seconda delle esigenze di chi lancia questa accusa infamante – al ritorno della violenza, e chiedono, ovviamente, leggi più repressive in modo che il web possa diventare quello che la carta stampata e i media tradizionali sono già da molto tempo: megafoni della propaganda ufficiale e sionista.

Il concetto fila, per i frottolieri sionisti del Corriere, del Giornale, del TG1: siccome Biagi è stato ucciso, allora anche la vita di Giorgio Israel è in pericolo.

Tale accusa è talmente idiota che solo chi si beve quotidianamente le balle del TG4 – purtroppo la maggioranza della popolazione italiana – può prestarvi fede.

Non si vede infatti come mai la vita dell'esimio professore possa essere in pericolo: forse che i brigatisti, quando progettavano l'omicidio di Biagi, mandavano dei commenti anonimi su Comedonchisciotte?

E in cosa consisterebbe questo antisemitismo che ritorna? Forse nell'evidenziare che Giorgio Israel è ebreo? Non si vede proprio quale reato di lesa maestà ci possa essere. Affermare che un cristiano è un cristiano, che un musulmano è un musulmano, che un ebreo è un ebreo, non dovrebbe destare scandalo.

Bastava fare una cosa semplicissima: andare a leggersi il commento in questione nel contesto in cui è stato espresso. I pennivendoli in questione avrebbero capito che il sottolineare che l'ebreo Giorgio Israel è un ebreo voleva porre l'accento su eventuali influenze culturali o religiose che possono influenzare il professore nella sua attività di consigliere della Gelmini, ma non certo influenze etniche o razziali! Dubito che qualcuno avrebbe gridato al satanismo se si fosse trattato di un docente cattolico, o all'anti-islamismo se si fosse trattato di un docente musulmano.

Una questione non da poco, se pensiamo che il professore è un collaboratore del Ministero dell'Istruzione con una specifica mansione: valutare i libri di Storia contemporanea che i docenti devono adottare nella loro materia di insegnamento, e preparare poi i docenti stessi alla trattazione dell'Olocausto. Siamo sicuri che le credenze del professore – unite al suo acuto sionismo – non influenzino in alcun modo le sue scelte professionali? Di certo è difficile immaginarci Giorgio Israel che, presentando un convegno o una qualche relazione sulla shoa, si ponga in maniera equidistante tra la teoria ufficiale e la sterminata storiografia revisionista, costretta alla semi-clandestinità, al boicottaggio e alla persecuzione giudiziaria.

L'impressione che si ha – e che ho espresso anche in altri interventi – è che si voglia creare un caso per giustificare l'introduzione di nuove leggi liberticide: come hanno trasformato i media tradizionali in una cassa di risonanza dei poteri forti, così contano di fare con internet.

Sostanzialmente, ha ragione Berlusconi: i giornali e l'informazione italiana sono spazzatura. Inclusi i suoi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non è la prima volta che cercano di bloccare o peggio controllare la Rete e non sarà neanche l'ultima.
L'importante è stare sereni e vigili.

Alessio

Andrea Chessa ha detto...

A parere del sottoscritto, e non solo, stanno solo aspettando il casus belli. Per adesso lanciano solo quelli che nel linguaggio militare si chiamano tiri di aggiustamento: sparacchiano un po' qui e un po' la', aspettando il bersaglio giusto.

E quale bersaglio è più giusto dell'antisemitismo, del negazionismo e della lotta al razzismo?