venerdì 27 marzo 2009

Tuvixeddu, dopo dieci anni arriva il verdetto

(la foto è presa dal sito www.sardinianostra.it)



IL braccio di ferro tra la Regione Sardegna e la Compresa riguardo la necropoli di Tuvixeddu arriva, dopo dieci anni, ad una soluzione.

Una lunga storia, fatta di corsi, ricorsi, aspre battaglie legali ed accuse a mezzo stampa, quella che vede in primo piano la necropoli di Tuvixeddu, quella dove i punici seppellivano i loro morti tanti secoli fa e che è, attualmente, una delle più importanti di tutto il Mediterraneo. Uno dei fiori all’occhiello di quella Cagliari che vuole essere città turistica e di attrazione. Proprio per questo, ben dieci anni fa, l’organizzazione ambientalista “Amici della Terra” aveva impugnato in Tribunale il progetto che avevano sottoscritto la Soprintendenza ai Beni Culturali, la Regione Sardegna ed il Comune di Cagliari per la costruzione, proprio sul colle di Tuvixeddu, di più di 30 ville e una ventina di palazzi, che sarebbero dovuti essere una zona residenziale all’avanguardia della Cagliari che conta. Al ricorso, presentato a suo tempo, si era unita in seguito la giunta di Renato Soru e con lui tutti gli ambientalisti, nell’opinione che della necropoli di Tuvixeddu, già fortemente compromessa dopo anni di incuria e di mancati interventi, non si dovesse risparmiare alcuno sforzo per salvare il salvabile.

Ma, questo il verdetto della I Sezione del Tribunale di Cagliari, l’associazione “Amici della Terra”, in virtù del suo carattere regionale, non aveva i titoli per impugnare in Tribunale quell’accordo: è un “difetto di legittimazione”.

Soddisfatto, come prevedibile, il Presidente di Compresa Cualbu il quale, adesso, si appresterà anche a chiedere i danni (da quantificare). Per la Regione Sardegna, oltre al danno la beffa.

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