mercoledì 12 novembre 2008

Un anno di bilanci



Un anno fa, all'incirca, veniva aperto questo spazio internet. E' un'occasione per fare il bilancio di un'esperienza che, comunque la si voglia vedere, per il sottoscritto rappresentava una novità. Inizialmente questo spazio era nato come un contenuto asettico, che doveva cioè contenere le pubblicazioni già apparse su "Il Lavoro Fascista" più qualche altra piccola cosa; ed in effetti ha funzionato così, perlomeno i primi tempi. Poi si è cominciato anche a pubblicare testi esterni a me e al Movimento: pratica che è durata un po' di tempo e poi è stata abbandonata. Meglio fare poca strada ma saperla di averla percorsa senza aiuti esterni.
Se è vero che l'appetito vien mangiando, per il sottoscritto questo detto può applicarsi al "blog", che ha contribuito a stimolarmi come non avevo precedentemente previsto. Piano piano, anche con l'aiuto di qualche esterno, il sito ha cominciato a prendere vita, tant'è che posso dire che le applicazioni che trovate alla vostra destra spesso e volentieri non si vedono tutte insieme in tanti altri siti. Manca soltanto, per essere più precisi, la nuova funzione della piattaforma che evolve la precedente struttura che rimanda ai siti esterni, permettendo di monitorare questi ultimi con precisione e puntualità direttamente dal sito stesso. Ma, per ora, non ho nè il tempo nè la voglia di rimettermi a fare tutto daccapo. Dicevo che non manca niente: un intrattenimento musicale che asseconda, bene o male, vari gusti musicali che riflettono i miei gusti personali (dal black metal all'ambient, dal gothic metal ai successi degli anni 80), permettendo la lettura del sito con un accompagnamento di sottofondo; la funzione dei commenti, anch'essa non implementata originariamente; l'abbonamento gratuito e immediato ai contenuti del sito, e così via. Sembrano cose scontate, ma per chi non è mai andato oltre allo scrivere una paginetta di Word e visitare qualche pagina internet, significa lavoro da fare in più, e che richiede tempo.
Sfogliando l'archivio degli articoli, poi, mi rendo conto che posso ritenermi soddisfatto non solo per la veste grafica e le funzioni del sito, ma anche per i contenuti, che sono la cosa più importante. Gli ultimi due mesi del 2007, bisogna ammetterlo, sono poveri di contenuti nostri e si rifanno ad altri spazi che con noi nulla hanno a che fare; ma ero, per così dire, ancora in fase di rodaggio. Da gennaio in poi ho cominciato ad andare giù pesante. Fonte all'occhiello, tanto per fare sul serio, è quel "66 domande e risposte sull'olocausto" che mi costrinse a cancellare molti commenti e a disabilitare la funzione che permetteva di lasciare un messaggio a qualunque lettore: troppi insulti e minacce. Ma l'articolo merita. Sono poi andato oltre e mi rendo di aver divulgato, seriamente, informazioni che molti altri non si sono permessi neanche di menzionare alla lontana. Non il triste passato di Luca Barbareschi in film ignobili, per esempio, è stato rivangato dalla destra; e neanche dalla sinistra. Tirando dritti: denunciai gli ordini che Olmert dava, inconsapevole delle telecamere accese, all'allora Presidente del Consiglio Romano Prodi che subito dopo riconoscerà Israele come "Stato ebraico" (basato quindi sull'appartenenza religiosa e quindi discriminatorio: solo i goym non possono discriminare). Si è proceduto poi con una disamina sempre attenta della situazione internazionale: dal complotto anti-iraniano ai complotti massonici italiani e internazionali, passando per qualche notizia abilmente sottaciuta dai media (la massoneria contro il calciatore Lucarelli). Sono stato, all'epoca, tra coloro che hanno denunciato il tentativo di tappare la bocca alla rete internet, in anticipo di un anno rispetto ai tanti che oggi, risvegliatisi da un lungo letargo, gridano contro il regime. Ho svelato anche qualche bufala: la lista antiebraica, nient'altro che un elenco di professori pubblicamente dichiaratisi filoisraeliani; le boiate sul razzismo antirom; la mozzarellata dei risarcimenti alla Libia (mai visto un Paese che risarcisce un altro Paese per aver portato la civiltà); sono stato tra i primi a seguire attentamente la "questione Haider" e a svelare cose che solo dopo alcuni giorni sono state riportate con gran clamore. Sono stato l'unico, con qualche altro movimento politico o sito internet (un mese dopo l'articolo ne avevo contati quattro in tutta Italia, me incluso), ad evidenziare le ambigue frasi di Rumsfeld ad una riunione in cui lo stesso affermava che sarebbe stato necessario un altro 11 settembre per agevolare la corsa alla conquista mondiale degli Stati Uniti: tutto ciò senza complottismi idioti. Ancora, ho scritto un articolo sugli swaps che mi ha regalato molte soddisfazioni personali (oltre ad alcune proposte di lavoro!) anche da oltralpe e da personaggi "illustri". Sono stato, a Cagliari, uno dei pochi che ha gridato contro la persecuzione mediatica e politica che si è abbattuta contro il professor Melis, reo di non piegarsi al pensiero unico del mondialismo. Non dimentichiamo la strage alla Umbria Olii, che meritò scarsa attenzione da parte dei giornali di regime e che ho dato immediatamente. E via continuando. Le visite giornaliere a questo sito - come qualcuno mi ha fatto maliziosamente notare - non sono certo quelle delle grandi testate. Non che ci faccia piacere, ma sono cose che non ci interessano particolarmente: il nostro è un lavoro di quantità, consapevoli che la maggior parte delle persone sono drogate da una informazione falsa e tendenziosa al riguardo della nostra Storia politica e nazionale.
E' un anno di soddisfazioni, per il Movimento e per questo sito.
Senza dimenticarci la cosa fondamentale di chi, come il sottoscritto, cerca di svolgere una informazione che è certamente definibile di parte ma che non è stupida: l'attività politica che va fatta sul campo, in piazza, con la gente, in mezzo ai volantini, ai banchetti e ai manifesti di propaganda. Anche qui stiamo preparando una piccola sorpresina che sveleremo a tempo debito, sempre che vada a buon fine.
Per ora, posso e possiamo ritenerci mediamente soddisfatti.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti Andrea, continua così e non mollare mai! Memento audere semper!!!

Anonimo ha detto...

In effetti non puoi lamentarti della strada fatta (e poi perchè mai dovresti farlo?). Anche se non ci si trova sempre sappi che ti apprezzo molto.
Dimenticavo! Come anima in cerca di casa ho vagato per il selvaggio ueb. Adesso, per essere più libero e bello, sono su www.sergentehartman.com/blog, ma non ho il "coraggio" di disturbarti per il link (borghese). Memento audere semper.

Andrea Chessa ha detto...

Grazie ad entrambi.
Sergente, il tuo indirizzo è stato aggiornato. E non metterti propblemi di questo genere, perlomeno con il sottoscritto.