venerdì 16 maggio 2008

In risposta a Francesca

Pubblico qui di seguito la lettera di una persona e la mia risposta. Può interessare molti.
Buongiorno, Andrea.
Le scrivo perché, cercando su internet del materiale storico per una mia ricerca, sono capitato sul suo blog e ho avuto modo di leggere alcuni suoi interventi. Leggo, inoltre, che lei rappresenterebbe ai più alti livelli il Movimento Fascismo e Libertà, partito di ispirazione fascista, che si ricollega esplicitamente al Fascismo italiano e ai suoi più diretti epigoni ( il Nazismo ). Mi perdonerà se provo a chiederle alcune cose.
Ho avuto modo di leggere, come già le ho detto, diversi tra i suoi interventi, e trovo che tante delle cose che dice siano giuste e certamente condivisibili: la critica contro i poteri forti, che spesso decidono sopra le nostre teste nelle loggie di massonerie deviate alla faccia del Parlamento; la critica alla politica di sudditanza che l’Italia ha nei confronti degli Stati Uniti e il suo cieco sostegno alle politiche di Israele nei territori occupati; la necessità di una ricerca storica che vada oltre le solite dicotomie destra-sinistra e ci faccia apparire le cose nel suo giusto valore ( tra le quali alcune cose giuste che al Fascismo devono essere necessariamente attribuite ), e altro ancora.
Tuttavia ritengo che le soluzioni da voi proposte siano alquanto falsate. Per esempio, da come parlate Voi del Fascismo l’Italia sembrava un Paradiso, qualunque cosa che diceva Mussolini era giusta e sacro-santa, fino a che poi non sono arrivati gli americani che ci hanno bombardato, mettendo fine al Paradiso in terra. Qualunque problema di questo Paese, sembra di capire, è riconducibile al fatto che non ci sia il Fascismo. Eppure anche il Fascismo ha portato delle cose negative: ha instaurato una dittatura durata venti anni, ha instaurato una alleanza con i nazisti, ci ha portato in guerra: se mettiamo queste cose su un piatto della bilancia non le sembra che penda più dalla parte delle cose negative che da quelle positive?
gli americani ci hanno bombardato, è vero, gli americani hanno commesso gravi errori in guerra, è vero, ma lei preferisce le SS agli americani, che avrebbero trasformato tutta l’Italia in un gigantesco campo di concentramento? Per non parlare poi di quello che i nazisti hanno commesso nella seconda guerra mondiale, che non va dmenticato.
Non le sembra poi che dirsi fascisti oggi sia anacronistico? Il Fascismo è passato, è un periodo storico che non ritornerà, che senso ha ancora celebrarlo? A prescindere quel periodo è morto..
Per ora questo è tutto quello che ho da chiederle. Sarei grata di una sua risposta.

Francesca, Cagliari.


Cara Francesca, Le rispondo subito.
La ringrazio perché nella sua lettera ci sono degli elementi importanti e delle critiche che solitamente vengono fatte al Fascismo e a noi, per cui spero di poter rispondere ancora una volta compiutamente a questo tipo di osservazioni.
Parto innanzitutto da una premessa: già il fatto che Lei non ci abbia descritto come degli zoticoni bombaroli, degli ignoranti senza arte né parte, che non ci abbia preso in giro per non essere un partito legittimo e presente nella politica italiana ( anche in Israele, per fare un esempio “internazionale”, le voci che chiedono la pace sono in minoranza rispetto a quelle che vogliono scacciare i palestinesi: sono in torto anche loro? ) e di essere invece più piccoli, è un buon risultato. Dimostra, in un certo modo, che pur non approvando quello che diciamo ci porta rispetto, ci considera buoni interlocutori ( sennò non mi avrebbe neanche scritto, immagino ): questo è già un buon risultato. Solitamente le persone pensano che le idee valgano solo se la maggioranza della gente le approva ( anch recentemente ho ricevuto un commento – che ho censurato – dove tra tutti gli insulti possibili e immaginabili si diceva questo ): così dovremmo trovare interessanti programmi come il Grande Fratello, l’Isola dei Famosi e Stranamore. Mi fa piacere notare, come sembra, che Lei non faccia parte di questa schiera.
Cominciamo dalla prima osservazione. Lei scrive: Per esempio, da come parlate Voi del Fascismo l’Italia sembrava un Paradiso, qualunque cosa che diceva Mussolini era giusta e sacro-santa, fino a che poi non sono arrivati gli americani che ci hanno bombardato, mettendo fine al Paradiso in terra. Qualunque problema di questo Paese, sembra di capire, è riconducibile al fatto che non ci sia il Fascismo. Eppure anche il Fascismo ha portato delle cose negative: ha instaurato una dittatura durata venti anni, ha instaurato una alleanza con i nazisti, ci ha portato in guerra: se mettiamo queste cose su un piatto della bilancia non le sembra che penda più dalla parte delle cose negative che da quelle positive?
No, cara Francesca. Io, studiando, leggendo e informandomi non solo dai giornali di regime, ho messo le cose sulla bilancia e il piatto vincente è quello delle cose positive. Lei dice che il Fascismo era una dittatura. E’ vero. Ma non pensi che in quel periodo storico le altre nazioni fossero migliori di noi. Paesi come l’America o la Gran Bretagna governavano su milioni di uomini, rendendoli schiavi e depredandoli delle loro ricchezze: si chiama “colonialismo”. Ha mai fatto questo il Fascismo? E fu un colonialismo becero, non “romano” come fu il colonialismo Fascista in Africa, che per prima cosa estese a tutte le popolazioni con le quali venne a contatto il titolo di “cittadini dell’impero” rendendoli quindi di pari diritti e doveri con i cittadini italiani. Sulle differenze tra colonialismo Fascista e colonialismo occidentale ci sarà modo di parlare. Ancora, paesi come la Russia instauravano un regime che sarebbe durato per decenni, portando a milioni e milioni di morti, più di cento, una vera e propria ecatombe. Ha mai fatto questo il Fascismo? Mi fermo qui, ma potrei continuare. Questo per dirle che, in quel periodo storico, il concetto di “democrazia” era alquanto inflazionato. Non pensi che fosse considerato la soluzione a tutti i mali, come accade oggi. Noi non siamo stati peggiori di tanti altri. Abbiamo soltanto cercato – grazie al genio di Benito Mussolini – una strada altra, che portasse l’Italia ad essere un faro di civiltà per il mondo come lo era stata nei secoli precedenti. Anche in campo economico, mentre gli altri paesi si dibattevano tra lo statalismo più dogmatico e il liberismo più sfrenato ( non come oggi, sia chiaro, ma i semi sono sicuramente stati impiantati già nella seconda metà dell’Ottocento ) noi parlavamo di “terza via”, di socializzazione, di partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese ( la cui ombra può leggerla nell’articolo 46 della Costituzione, mai applicato ), di autodeterminazione nazionale e di diritto a governarci come meglio credevamo noi e non come ci volevano imporre organismi sopranazionali, creati sopra la testa delle nazioni e non rispondenti alla nostra sovranità popolare. Le ricorda qualcosa quest’ultimo concetto? Pensi alla Banca Mondiale, al FMI, all’ONU ( di creazione massonica ), alla World Trade Organization ( che impone a tutti i paesi il capitalismo e il liberismo in campo economico, e non solo ) e si faccia questa domanda: ma io ho mai votato le persone che presiedono questi organismi? Lei si ricorda mai di aver votato i componenti di queste organizzazioni? Io no. Le sembra giusto che queste persone debbano decidere i tassi di cambio, le regole del commercio globale, le politiche comunitarie senza che lei possa dire una sola parola? Il Fascismo già diceva tutto questo: le sembra così anacronistico?
In campo sociale parlavamo di onore, di senso della responsabilità, di lealtà ( abbiamo perso una guerra, per la lealtà, e per la lealtà sono morti, in una guerra che già sapevano persa, i ragazzi della RSI ), di educazione responsabile delle persone e dei ragazzi, con dei diritti, ma anche dei doveri. Le sembra così anacronistico, Francesca?
Oggi abbiamo ragazzi che ammazzano altri ragazzi per i motivi più idioti: una sigaretta non data, una precedenza mancata, un tamponamento in automobile. Ragazzine di tredici anni già esperte del sesso, che tirano di coca nei cessi delle discoteche ( il The Cube, a quanto mi riferisce il fratellino di una amica, in questo sta diventando all’avanguardia, a Cagliari ) e giocano di bocca coi loro coetanei. Ragazzini che fanno orgie con le proprie compagnette di scuola nei casolari abbandonati, salvo poi ammazzarle <> con tecniche degne di un serial-killer. Sedicenni che bruciano le teste dei loro compagni un po’ più timidi per poi mandare il filmato in internet, per sentirsi qualcuno. Il Fascismo insegnò questo ad una popolazione, come era quella italiana, sofferente ed affaticata: a rispettare il prossimo, a non lasciarsi andare alle passioni, ad avere contegno. Soprattutto nei giovani, i quali, proprio perché giovani, hanno ancora una personalità in formazione, non sono in grado di dire cosa piace loro e che cosa non gli piace, e quindi sono più soggetti alle regole del branco, al “se piace a loro allora piace anche a me”, hanno bisogno di una pedagogia che li formi, che metta anche dei divieti, che faccia rispettare degli ordini e delle gerarchie, perché chi vuole comandare deve prima imparare ad ubbidire. Oggi, invece, parlare di responsabilità, di onore, di disciplina non solo esteriore, ma anche morale e spirituale, è demodè, anacronistico – come dice Lei – passato, bigotto… meglio che le ragazzine troieggino nei cessi, e che i sedicenni siano dei serial-killer consumati. E’ così anacronistico, Francesca? Vede dove ci hanno portato sessant’anni di antifascismo?
Lei parla poi di alleanza con i nazisti e di guerra. Io Le dico: oramai anche gli storici più dogmatici hanno rimesso in discussione la concezione per la quale la responsabilità della seconda guerra mondiale è da attribuirsi quasi esclusivamente alla Germania. Possiamo anzi dire che la seconda guerra mondiale fu il definitivo regolamento di quei conti lasciati ancora aperti nella prima. Ma fu anche la guerra “del sangue contro l’oro” di nazioni che combatterono, con tutti i loro mezzi, quel sistema nel quale siamo imprigionati oggi. Ho scritto al riguardo, probabilmente ha già letto.
E poi, Francesca, con chi dovevamo allearci? Io ho studiato che il Fascismo fu un movimento che nacque in Italia, ma diede vita anche ad altri movimenti simili in altri paesi ognuno dei quali aggiunse delle caratteristiche specifiche e connaturate alla situazione di quel Paese. Il Nazionalsocialismo pose un problema di rivendicazione dei suoi diritti in ambito internazionale: era uscito umiliato e mutilato dal primo conflitto mondiale; il fascismo spagnolo fu cristiano e filo-cattolico, dopo aver sperimentato quello che i comunisti spagnoli facevano ai preti e alle suore, e così via. Questi erano ovviamente quelli più simili a noi, ed era ovvio quindi che fossero i nostri alleati. Vede che queste sono considerazioni semplici, che richiedono solo una capacità di ragionamento elementare? Non ci vuole poi molto per capire i perché di quella alleanza.
Seconda osservazione: gli americani ci hanno bombardato, è vero, gli americani hanno commesso gravi errori in guerra, è vero, ma lei preferisce le SS agli americani, che avrebbero trasformato tutta l’Italia in un gigantesco campo di concentramento? Per non parlare poi di quello che i nazisti hanno commesso nella seconda guerra mondiale, che non va dmenticato.
Ma chi Le ha detto che i Nazionalsocialisti volevano fare dell’Italia un campo di concentramento? Erano i nostri alleati. L’amicizia tra Hitler e Mussolini non era solo politica, ma anche e forse soprattutto umana. Li abbiamo traditi con un vergognoso voltafaccia ( ci abbiamo provato anche nella prima guerra mondiale, ma lì ci era andata bene perché avevamo scommesso sul cavallo giusto ): permetterà che fossero un po’ incazzati nei nostri confronti?
Conclude poi: Non le sembra poi che dirsi fascisti oggi sia anacronistico? Il Fascismo è passato, è un periodo storico che non ritornerà, che senso ha ancora celebrarlo? A prescindere quel periodo è morto..
Anche qui il buonsenso mi viene in soccorso. Quante ideologie, idee, credenze, modi di pensare affondano le loro radici in decenni o addirittura secoli precedenti? Eppure non sono granchè in discussione. Pensi al più grande esempio di tutti: il cristianesimo. Ha più di duemila anni, e si contende con l’Islam ( altra religione millenaria ) il titolo di religione con più fedeli in tutto il mondo. Pensi al liberalismo: affonda le sua radici nell’Ottocento, forse anche oltre. Lei se la sentirebbe di andare a dire ad un cristiano, un musulmano o un liberale che poiché le sue idee sono vecchie allora sono superate? Io sinceramente no. Contesterei le sue idee, magari, ma non baderei all’etichetta di produzione di quelle stesse idee, perché so bene che nessuno di noi ha il patentino per dire se una idea è vecchia o no. La validità di quella idea si basa sulle sue basi culturali, morali, sulla sua capacità di aderire alla realtà e di descrivere e proporre soluzioni per lo status di cose presente. Quindi Lei, cara Francesca, se non contesta l’anacronismo di un cristiano, la cui Fede ha duemila anni, perché contesta la mia che non ne ha neanche cento?

Spero di esserle stato utile. Non esiti a scrivermi, se Le fa piacere.
Un saluto.

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