giovedì 3 gennaio 2008

Quel giorno in cui l'Italia trovò la libertà

“Quando io penso a questi signori, mi ricordo degli strateghi che durante la guerra, mentre noi mangiavamo in trincea, facevano la strategia con gli spillini sulla carta geografica. (Approvazioni). Ma quando poi si tratta di casi al concreto, al posto di comando e di responsabilità si vedono le cose sotto un altro raggio e sotto un aspetto diverso. (Approvazioni).Eppure non mi erano mancate occasioni di dare prova della mia energia. Non sono ancora stato inferiore agli eventi. Ho liquidato in dodici ore una rivolta di Guardie regie, ho liquidato in pochi giorni una insidiosa sedizione, in quarantott'ore ho condotto una divisione di fanteria e mezza flotta a Corfù. (vivissime approvazioni).Questi gesti di energia, e quest'ultimo, che stupiva persino uno dei più grandi generali di una nazione amica, stanno a dimostrare che non è l'energia che fa difetto al mio spirito.(...)Fu alla fine di quel mese, di quel mese che è segnato profondamente nella mia vita, che io dissi: "voglio che ci sia la pace per il popolo italiano"; e volevo stabilire la normalità della vita politica.Ma come si è risposto a questo mio principio? Prima di tutto, con la secessione dell'Aventino, secessione anticostituzionale, nettamente rivoluzionaria. (vive approvazioni). Poi con una campagna giornalistica durata nei mesi di giugno, luglio, agosto, campagna immonda e miserabile che ci ha disonorato per tre mesi. (Applausi vivissimi e prolungati). Le più fantastiche, le più raccapriccianti, le più macabre menzogne sono state affermate diffusamente su tutti i giornali! C'era veramente un accesso di necrofilia! (Approvazioni). Si facevano inquisizioni anche di quel che succede sotto terra: si inventava, si sapeva di mentire, ma si mentiva. (...) Tuttavia io continuo nel mio sforzo di normalizzazione e di normalità. Reprimo l' illegalismo.Non è menzogna (...)A tutto questo, come si risponde? Si. risponde con una accentuazione della campagna. Si dice: il fascismo è un'orda di barbari accampati nella nazione; è un movimento di banditi e di predoni! Si inscena la questione morale, e noi conosciamo la triste storia delle questioni morali in Italia. (vive approvazioni).Ma poi, o signori, quali farfalle andiamo a cercare sotto l'arco di Tito? Ebbene, dichiaro qui, al cospetto di questa Assemblea e al cospetto di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto. (Vivissimi e reiterati applausi. Molte voci: "Tutti con voi! Tutti con voi!").Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se il fascismo non è stato che olio di ricino e manganello, e non invece una passione superba della migliore gioventù italiana, a me la colpa! (Applausi). Se il fascismo è stato un'associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere! (Vivissimi applausi. Molte voci: "Tutti con voi!").Se tutte le violenze sono state il risultato di un determinato clima storico, politico e morale, ebbene a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l'ho creato con una propaganda che va dall'intervento ad oggi.In questi ultimi giorni non solo i fascisti, ma molti cittadini si domandavano: c'è un Governo? (Approvazioni). Ci sono degli uomini o ci sono dei fantocci? Questi uomini hanno una dignità come uomini? E ne hanno una anche come Governo? (Approvazioni).Io ho voluto deliberatamente che le cose giungessero a quel determinato punto estremo, e, ricco della mia esperienza di vita, in questi sei mesi ho saggiato il Partito; e, come per sentire la tempra di certi metalli bisogna battere con un martelletto, così ho sentito la tempra di certi uomini, ho visto che cosa valgono e per quali motivi a un certo momento, quando il vento è infido, scantonano per la tangente. (vivissimi applausi).Ho saggiato me stesso, e guardate che io non avrei fatto ricorso a quelle misure se non fossero andati in gioco gli interessi della nazione. Ma un popolo non rispetta un Governo che si lascia vilipendere! (Approvazioni). Il popolo vuole specchiata la sua dignità nella dignità del Governo, e il popolo, prima ancora che lo dicessi io, ha detto: Basta! La misura è colma!Questa sedizione dell' Aventino ha avuto delle conseguenze perché oggi in Italia, chi è fascista, rischia ancora la vita! E nei soli due mesi di novembre e dicembre undici fascisti sono caduti uccisi, uno dei quali ha avuto la testa spiaccicata fino ad essere ridotta un'ostia sanguinosa, e un altro, un vecchio di settantatre anni, è stato ucciso e gettato da un muraglione.Poi tre incendi si sono avuti in un mese, incendi misteriosi, incendi nelle Ferrovie e negli stessi magazzini a Roma, a Parma e a Firenze.Voi vedete da questa situazione che la sedizione, dell'Aventino ha avuto profonde ripercussioni in tutto il paese. Allora viene il momento in cui si dice basta! Quando due elementi sono in lotta e sono irriducibili, la soluzione è la forza. (vive approvazioni. vivi applausi. Commenti).Non c'è stata mai altra soluzione nella storia e non ce ne sarà mai.Ora io oso dire che il problema sarà risolto. Il fascismo, Governo e Partito, sono in piena efficienza.Signori!Vi siete fatte delle illusioni! Voi avete creduto che il fascismo fosse finito perché io lo comprimevo, che fosse morto perché io lo castigavo e poi avevo anche la crudeltà di dirlo. Ma se io mettessi la centesima parte dell'energia che ho messo a comprimerlo, a scatenarlo, voi vedreste allora. (vivissimi applausi).Non ci sarà bisogno di questo, perché il Governo è abbastanza forte per stroncare in pieno definitivamente la sedizione dell'Aventino. (vivissimi, prolungati applausi). L'Italia, o signori, vuole la pace, vuole la tranquillità, vuole la calma laboriosa.Noi, questa tranquillità, questa calma laboriosa gliela daremo con l'amore, se è possibile, e con la forza, se sarà necessario. (Vive approvazioni)Voi state certi che nelle quarantott'ore successive a questo mio discorso, la situazione sarà chiarita su tutta l'area. (vivissimi e prolungati applausi. Commenti). Tutti sappiamo che ciò che ho in animo non è capriccio di persona, non è libidine di Governo, non è passione ignobile, ma è soltanto amore sconfinato e possente per la patria. (vivissimi, prolungati e reiterati applausi. Grida ripetute di: " Viva Mussolini! ". Gli onorevoli ministri e moltissimi deputati si congratulano con l'onorevole Presidente del Consiglio. La seduta è sospesa).”
Benito Mussolini, 3 gennaio 1923.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Quel giorno in cui l'Italia trovò la libertà???!!!
Ma tu credi davvero che se fossi vissuto in quel periodo saresti stato 'libero'? Hai idea di cosa sia davvero la libertà? Mussolini voleva talmente tanto la libertà dell'Italia che è stato uno dei principali responsabili di due invasioni straniere...
Voleva talmente tanto la libertà che ha manifestamente oppresso l'opposizione dell'Aventino...

Che cosa è la libertà per un fascista? Costringere gli altri ad essere fascisti?

Tante le analogie con il contemporaneo 'Benito Berlusconi' e i suoi discorsi e programmi improntati alla 'libertà'...

Andrea Chessa ha detto...

A parte il fatto che non si capisce perché un capo di governo debba tollerare un gruppo di deputati che cerca ripetutamente di farlo fuori, che organizza attentati contro i Fascisti con vere e proprie “Legioni Garibaldine” con i finanziamenti della massoneria francese, che nonostante i vari richiami all’ordine paralizza i lavori parlamentari ( che furono tuttavia molto fruttuosi dato che i primi anni di fascismo furono saturi di legislazioni a favore delle classi meno abbienti ), che ancora nel ’26 continua ad ammazzare i Fascisti in giro per l’Italia, casomai l’invasione è una sola, dato che una Nazione ha tutto il diritto di coprire militarmente il suolo di un’altra Nazione traditrice in guerra.
E’ libertà l’aver combattuto contro la malavita massonico-bancaria, l’aver varato colossali e ancora oggi bellissime opere di urbanistica, l’aver varato riforme per la tutela dell’ambiente, dell’agricoltura, degli animali, nell’economia, nel commercio, nel lavoro, nella previdenza sociale, nella scuola, nella scienza, nella cultura, nella ricerca, nello sviluppo, nello sport, l’aver portato l’Italia ad essere una Nazione omaggiata e rispettata in tutto il mondo e non un grande sobborgo feudale come quello di oggi.
Ognuno vede la libertà a suo modo. Questa è la mia.

mike ha detto...

libertá di invadere l´albania.
libertá di andare a farci prendere a calci in culo in grecia.
libertá di entrare in guerra dopo che la germania si é mangiata la francia
libertá di fare la guerra agli inglesi lungo tutta la costa africana, e non provare a prendere malta.
libertá di tentare di iscriversi alla massoneria prima di farla chiudere.
libertá, la tua, di vedere il mondo a modo tuo.e di condividerla su un blog.
cosa che negli anni 30 non avresti fatto
e non per mancanza di tecnologia

Andrea Chessa ha detto...

Dei calci in culo che abbiamo preso in Grecia dobbiamo ringraziare coloro che sabotavano le fabbriche, e che prima salutavano il Duce col saluto romano e poi quando il vento cambiava direzione si toglievano la camicia nera per mettersi il fazzoletto rosso. Troppo comodo gettare fango su una guerra persa a posteriori. Se il Duce non fosse entrato in guerra lo staremo ancora a prendere per il culo: "Che idiota quello... Hitler spadroneggia in Europa e noi stiamo a guardare". Cerchiamo di guardare le cose contestualizzandole, e non parlando col senno di poi. Mussolini ha avuto solo il torto di perdere una guerra. Se l'avesse vinta sarebbe stata tutta un'altra musica. Ma la SToria non si fa con i "se" e i "ma", e noi Fascisti abbiamo perso la seconda g.m. Questo è un dato di fatto, ne prendiamo atto. Del resto ci coprono ancora di fango per questo, mi pare che la nostra dose di criminalizzazione non ce l'abbiano certo risparmiata in questi anni. Ma il Fascismo è caduto solo dal punto di vista militare, non certo perchè le sue idee e la sua dottrina non fossero stati fecondi di risultati nei venti anni precedenti. Cerchiamo di ricordare anche questo.
Su Mussolini massone: in questo sito, che è mio e di alcuni altri collaboratori, tutti, se usano correttezza e rispetto, possono parlare. Ma prima di sparare scemenze sarebbe meglio che i miei tre lettori si informino sulle questioni onde evitare brutte figure a loro e facili assist sotto porta per noi: http://www.controstoria.it/documenti/massoneria_mussolini.htm
http://www.zen-it.com/letture/recensioni/nicoloso.htm
http://www.centrostudilaruna.it/fascismomassoneria.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Massoneria
Qualcuno dice che Mussolini inizialmente fosse affascinato dalla Massoneria, e che chiese pure una affiliazione. Forse può essere vero, ma come oggi tanti sono massoni solo per arrivismo, non sapendo neanche loro in che gioco vanno a mettersi, anche allora il futuro Duce potrebbe aver subito qualche fascino dei grembiulini. Può essere. Molti Fascisti furono massoni. E' vero. MA quello che conta sono i fatti, e i fatti sono che se certamente molti massoni daranno la vita per il Fascismo ( si pensi a Farinacci ) e molti Fascisti erano massoni, nella pratica e una volta conosciutala al meglio, il Duce combattè sempre non la Massoneria in se ( con la quale vi erano anche punti di accordo ) ma il fatto che questa avesse connivenze fortissime con la finanza internazionale e il mondo politico. La condanna del Duce avvenne per questo. Oggi molti incapaci che in trenta anni non riescono a fare quello che fece lui in uno siedono li, tranquilli e beati.Questo è tremendamente attuale.
Sul mio concetto di libertà mi sono già espresso nel commento più in alto, e penso che quello che ho detto a Federico si adatti anche a te. Con le eccezioni che ti ho fatto.

Anonimo ha detto...

Caro Andrea,
Ho nuovamente notato un problema nella pubblicazione dei miei commenti sul tuo blog. Da una parte mi auguro davvero che ci siano stati problemi tecnici (ma ho commentato a due post diversi e l'esito è stato uguale), dall'altra permettimi di avere il beneficio del dubbio. Metto subito in chiaro che il tuo blog lo puoi e lo devi gestire come meglio credi, e non ti criticherò se, per caso, hai volutamente 'censurato' i miei pareri. Nel caso fosse mi piacerebbe saperlo, in modo da regolarmi di conseguenza: continuerò ad avere le mie valutazioni sui tuoi scritti, ma non tenterò più di renderli noti attraverso il tuo blog. L'impressione, e sottolineo impressione, è che pubblichi solo i commenti ai quali trovi una adeguata risposta. Quasi sicuramente mi sto sbagliando, ma vorrei davvero avere una conferma da parte tua. Nel caso fosse, ripeto, nessuna polemica: è il tuo blog, ed io non ho il minimo diritto (e neppure la pretesa) di vedere i miei commenti pubblicati. Ci mancherebbe.

Approfitto per aggiungere qualcosa, questa volta sì criticamente, ma comunque e sempre con rispetto e da amico.
Credo che i tuoi scritti stiano assumendo una piega abbastanza estrema, e non proprio onesta intellettualmente. Pensavo che il tuo blog non dovesse essere un contenitore di propaganda e di aderenza totale alle parole del fascismo e del suo creatore. Ho sempre apprezzato il tuo spirito polemico (dal quale a volte ho preso esempio), ma ho apprezzato di più la tua capacità di ragionamento, e la tua capacità di 'compromesso intellettuale' che in tante occasioni ci fa giungere agli stessi risultati. Ma perché cadere nuovamente nell'estremismo? Perché non essere onesti nei confronti della storia? Perché, oltre a dire le cose positive, non usi le cose negative (molte!) che hanno caratterizzato il fascismo per migliorarlo, renderlo attuale, e renderlo applicabile alla realtà? Con tutta lealtà ti dico che fare politica oggi con i mezzi, ideologie e pregiudizi vecchi, non porta da nessuna parte. Anzi da una parte conduce: indietro. Dobbiamo, noi tutti, pensare al futuro, perché è nel futuro che vivremo e che vivranno i nostri figli. Riproporre ai nostri figli lo stesso piatto di minestra dal quale hanno mangiato i nostri nonni, oltre che nocivo dal punto di vista gastrico, conduce ad una inevitabile corruzione di idee. Da questo punto di vista, e lo sai, non mi schiero soltanto contro i fascisti. Tanti comunisti hanno subito le mie stesse dure critiche, senza attenuanti (semmai, in certi casi, con qualche aggravante).
E' con lo stesso occhio che valuto totalmente anacronistici i festeggiamenti della Rivoluzione Russa in quanto tale (anche se la maggior parte di conseguenze da essa prodotte sono state estremamente positive, soprattutto a livello globale), e i festeggiamenti per la nascita delle Camicie Nere; è con lo stesso occhio che etichetto come stupido chi ha il 1922 o il 1917 come numero preferito...e sai quanti ce ne sono!!!

In questi ultimi anni hai sviluppato una coscienza politica di tutto rispetto: ti sei reso conto di alcune erronee 'giovanili valutazioni' (come d'altronde anch'io!), condividi con me la lotta contro certe forme deviate di potere e di economia...ma una cosa te l'ho sempre detta (e continuo a dirtela): a mio parere non ti rendi conto di ciò che sono stati effettivamente gli anni che vanno dalla prima guerra mondiale alla fine della seconda. Ma di questo non ti do colpa: aver studiato su libri di storia manifestamente parziali (= filocomunismo corrotto), ti ha portato consapevolmente e inconsapevolmente a rifiutare quelle pagine, forse un po' troppo abbagliato dal fascino carismatico di un uomo impulsivo quale Mussolini, un uomo abbastanza colto per quei tempi e per i canoni di alfabetizzazione popolare che all'epoca c'erano, e anche furbo e intelligente, perché ha saputo cogliere l'occasione storica che gli si è presentata. Inevitabilmente hai cercato delle fonti storiche che compensassero quel vuoto di informazione reale causato dalla parzialità dei libri ufficiali, dai quali noi tutti - chi più chi meno - abbiamo dovuto studiare. E questo è stato sicuramente più pregevole di ciò che fa abitualmente la massa: dare per assolutamente vera la versione ufficiale.
Anch'io sono andato oltre la versione ufficiale, e con il presupposto che in tutte le cose ci sono lati positivi e lati negativi, ho condotto un lavoro pluriennale di bilanciamento: il risultato di questo lavoro è stato un compromesso. A livello politico ed economico ho capito, ad esempio, che si deve evitare qualsiasi forma di estremismo, che la democrazia costituisce la base del benessere, che la concessione dei diritti costituisce un valido presupposto per l'adempimento dei doveri...e non mi dilungo oltre.

L'intelligenza dei tuoi ragionamenti viene a volte offuscata da quello che io chiamo 'Effetto Istituto Luce', e mi spiego: nei numerosi documentari girati dal citato Istituto nel Ventennio, tutto appare bello, ricco, felice. Le acclamazioni sotto il balcone sono (alcune) genuinamente reali, senza dubbio, ma fanno parte anch'esse del sistema. E' un po' come quello che succede oggi con le folle che acclamano Berlusconi (talvolta anche con gestualità fasciste). Tu, come altri, sei ancora convinto che il Fascismo fosse sinonimo di benessere, di ricchezza, di profondità culturale, quando la realtà è opposta. Ma ciò che mi ha preoccupato (e sconvolto) è il significato che dai al termine 'libertà'. E l'accostamento che fai tra questo termine (abusato da troppi) e altre cose (che con la libertà non centrano niente) non ti fa onore, lasciatelo dire (sempre amichevolmente e non con intenzione offensiva).
Dai tuoi scritti, inoltre, non appare chiaro quali siano state le vere cause della nascita del fascismo, e ci sono un po' troppo spesso delle inversioni forzate dei rapporti causa-conseguenza. Ad esempio non mi risulta affatto che le Camicie Nere (non ancora istituzionalizzate) siano nate in risposta agli assalti rossi, come dici più volte tu. Se le Camicie Nere sono nate nel 1919-1920, a quali assalti rossi ti riferisci visto che il Partito Comunista è nato nel 1921 con la svolta di Livorno?! E poi, a quale gruppo sarebbero stati destinati questi improbabili 'assalti rossi'? Alle Camicie Nere che non erano ancora state create? Noto una discordanza temporale...
Non sono d'accordo neanche sul fatto che ci siano stati più morti tra i fascisti che tra gli appartenenti all'opposizione: oltre agli assassinî meramente politici, oltre agli oppositori morti in esilio, oltre ai civili dissidenti, dove lasciamo i morti per violenza privata? L'ordine pubblico fascista non si basava sulla giustizia oggettiva dei fatti, ma su una giustizia di comodo (un po' come oggi). Durante il Fascismo regnava una diffusa anarchia, coadiuvata da un clima di illegalità generalizzata che autorizzava certe persone - consapevoli dell'impunità garantita - a commettere crimini, e non autorizzava altre persone al diritto alla difesa. Ci saranno stati anche morti fascisti, questo è logico. Ma poi è tremendamente ingiusto fare un discorso quantitativo, o fare discorsi tipo 'meglio morto un fascista che un comunista' o viceversa: io condanno tutte le azioni e tutte le persone che hanno portato via a qualcun altro il diritto più profondo: quello alla vita.

Mi spiace dirlo ma penso che tu non sia effettivamente consapevole della portata della Seconda Guerra mondiale, di tutti gli interessi (economici e non solo) che c'erano in gioco, delle alleanze trasversali tra Germania e Stati Uniti, della totale subordinazione riservata in campo internazionale all'Italia, dei profondi elementi rimasti in incubazione per vent'anni (a partire dalla Conferenza di Parigi).
Se Mussolini non fosse entrato in guerra avrebbe fatto meglio. Tanti Paesi (europei e non) non hanno partecipato al conflitto, e nessuno ha preso in giro i governanti del momento, anzi. Mussolini è entrato in guerra, e anche dalla parte sbagliata, perché non si è reso conto di chi veramente era il suo corrispettivo tedesco. Se Mussolini ed Hitler avessero vinto la guerra, tu ed io adesso parleremmo tedesco, saremmo di cultura tedesca, e forse non potremmo neanche disquisire di certe cose. Hai in mente 1984 di Orwell? Rende bene l'idea. Alla faccia del nazionalismo, dell'Italia e dell'italianità!!!
Tu puoi dirmi, a ragione, che hanno vinto gli Stati Uniti e che sappiamo bene di quali colpe sono colpevoli. Certo, io ti dico. Ma l'influenza americana è stata per tanti versi indolore.

Il Fascismo ha perso la guerra militarmente è vero. Ma sarebbe caduto lo stesso: non aveva le fondamenta solide. E' stato una struttura forte, che ha retto per molto tempo, ma che si sarebbe sfracellata al suolo appena uscito di scena Mussolini (per suo volere o per volere di altri). L'economia è una scienza che parla molto chiaro: o il sistema si apre, o crolla. La storia, anche quella più recente, ha sempre dimostrato questo. E l'Italia non sarebbe stata esente.
Per far sì che un sistema economico si apra occorre la libertà di movimento di capitale economico e di capitale umano. Il capitale economico si muoveva anche ai tempi del Fascismo (pare che il Duce avesse qualche azione a livello internazionale), il movimento di capitale umano in entrata fu progressivamente limitato e il movimento in uscita subì un radicale aumento grazie a dei trenini pieni di italiani (magari onesti cittadini) che andavano a fare un giro in Germania senza più ritorno, e grazie ai numerosi dissidenti e oppositori politici che cercavano la libertà. O mi vuoi mettere in dubbio anche l'esistenza dell'olocausto? Cosa hanno fatto con quei forni? Ci hanno cotto il pane? O anche qui si tratta di problema quantitativo? Bruciare 2,3,6,10 milioni di persone non è altrettanto grave che bruciarne 100? Sul numero si può discutere, sulla gravità delle azioni no.

Altra cosa: ti faccio presente che NESSUNO Stato ha il diritto di invaderne un altro, anche se traditore di guerra. Le invasioni straniere sono state due! Se non si vuole rispettare il diritto internazionale, hai ragione tu.

Per quanto riguarda il Mussolini-massone, mi risulta che ci siano stati legami soprattutto con la massoneria francese (finanziamenti). Che poi il Duce abbia cercato di eliminare i 'grembiulini' (come dici tu) può essere anche vero, ma qui la logica mi viene in soccorso: se io voglio eliminare qualcosa vuol dire che questo qualcosa mi dà più svantaggi che benefici. Che tipo di svantaggio dava la massoneria a Mussolini? Forse il fatto che avesse troppo potere, e che - tramite la sua organizzazione capillare - potesse infiltrarsi e 'prendere il posto' nei 'salotti che contano'?

Ma bando le ciance. Queste sono cose che appartengono al passato, e che è difficile - per noi comuni mortali - appurare scientificamente.
Ciò che conta, lo ripeto ancora, è il futuro. Ed è in base a questo, e alla nostra coscienza politica, che dobbiamo fare le nostre scelte.
Naturale, in conclusione, una domanda: visto che l'autocrazia, la dittatura non democratica, la violenza, la limitazione delle libertà fondamentali, il sistema corporativo si sono dimostrati tutti come elementi che vanno contro alle prospettive di benessere globale futuro, cosa ci dovremmo attendere da un fascismo (che si proclama nuovo ma che puzza di vecchio) nel caso giunga di nuovo al potere? Quali sono le potenziali affinità tra l'idea fascista e il progresso? Quali i punti di contatto tra la presunta dottrina e la realtà contemporanea? Quale un potenziale programma?

Un caro saluto
Federico

PS: mi associo al parere di Michelangelo. Negli anni 30 non avresti detto (e pensato) certe cose.

Andrea Chessa ha detto...

Caro Federico,
ti ho già risposto in privato e lo faccio anche pubblicamente. Come ti ho scritto sto tirando molto questi giorni e con poche ore a notte, ma non ho censurato fino ad ora alcun commento ( tranne uno in turco o russo che riportava ad un blog sugli articoli farmaceutici, spam insomma ). Qui tutti possono scrivere tranquillamente, anche se non sono d'accordo.
L'unica cosa che posso dirti è di seguire quello che ho messo in evidenza sotto l'archivio blog, sulla parte destra della pagina, e salvarti quello che scrivi. Per male che vada lo pubblico io a nome tuo. Questo vale per te come per tutti. Mi dispiace ma se a me i commenti non arrivano non posso farci nulla; se arrivano li metto, altrimenti non posso inventarmeli.
Per il resto che mi hai scritto merita tutto un attento esame che non posso fare ora, ma farò quanto prima. Era per tranquillizzare te e tutti sulla censura, che non c'è.
Un saluto.

Andrea Chessa ha detto...

Eccomi qua. Vediamo di fare un po’ di ordine mentale e poter risponderti.
Cominciamo dalla presunta nostalgia che a tuo parere, a quanto sembra di capire, mi prende nel pensare al Fascismo e all’effetto che tu chiami dell’Istituto Luce.
Io sono ben consapevole che il Fascismo quale è stato non potrà più essere. Mai più. Rimane una bellissima pagina, quella più emozionante e commovente, della nostra Storia patria; ma, come ogni epoca e storia, irripetibile. Quindi non ho mai nutrito particolari speranze che il Duce si reincarnasse in qualche nuovo Mussolini, né che si rifacesse la marcia su Roma col baffuto sovrano che incarica il nuovo condottiero di formare il nuovo governo. Ma nessuno mi impedisce di guardare al Fascismo storico come sicura base per costruire, all’interno di una situazione democratica, un posto in cui vorrei godermi gli ultimi anni di vita ( dato che i lavori sono in corso e saranno molto lunghi e faticosi ) e far vivere i miei figli, se mai ne avrò. Si pensa spesso che i Fascisti attuali vogliano zittire tutti gli altri, riaprire Auschwitz e metterci dentro tutti gli oppositori per gasarli nel loro delirio di onnipotenza fatto di svastiche, teste rasate e saluti al Duce. Confesso che non si è mai fatto nulla, da parte della cosiddetta area neofascista, per impedire questo pregiudizio volto a presentare il Fascista come un violento becero e ignorante. Io non posso parlare di un’area politica che non mi appartiene, ma solo a nome del Movimento che rappresento. E nonostante il Fascismo avesse tante ombre, io sono sicuro che le zone di luce siano molte di più. E qui interrompo, perché sai che sono argomenti che abbiamo affrontato tante volte e ci porterebbero distanti dalla strada nella quale sto cercando di tenermi. Io, a nome del MFL, e per la mia stessa natura, ti dico che non ho mai pensato di mandare qualcuno nelle camere a gas. Non voglio zittire gli altri, ma chiedo solo che gli altri non zittiscano noi. E chiedo di avere le stesse opportunità politiche che hanno tutti gli altri partiti. Perché siamo costretti a fare ricorsi su ricorsi per l’accettazione di un simbolo che è stato riconosciuto legale più di trenta volte? Perché siamo costretti, alla presentazione di una lista in un qualunque Comune italiano, ad andare in causa, vincerla, e non vederci rimborsati neanche dopo anni? Perché siamo costretti a dannarci l’anima minacciando ricorsi e querele per ogni minimo tentativo di delegittimare il MFL sfruttando episodi di cronaca che vedono tra i protagonisti persone che non ci frequentano da più di 10 anni? E’ successo da poco nella Marche. Perché siamo costretti a vincere cause su cause per far si che il nostro Movimento, che è già stato dichiarato legale e legittimo, possa ancora venire dichiarato legale? Tu, e non solo tu, spesso mi hai detto che ciò è da attribuirsi alla scarsa conoscenza che si ha del MFL ( anche se quando devono delegittimarci sembra che ci conoscano assai bene ). Riconosco che sentire un Movimento che si chiama Fascismo e Libertà, alle orecchie di chi ha già portato il cervello a rottamare, possa essere quantomeno particolare. Ma particolare non vuol dire illegale o illegittimo. E i giudici ti assicuro che hanno tutta la documentazione che stabiliscono la legittimità del nome, del simbolo, del fascio mazziniano, della nostra esistenza.
Forse parlo da militante, ma questa non è libertà. Abbiamo tutte le libertà che vogliamo, fuorché quelle che contano davvero. In Italia tutti hanno diritto di cittadinanza e possono fare tutto: travestiti, politici corrotti serviti e riveriti come don, ex terroristi che ora disquisiscono in doppiopetto, bestemmiatori e quant’altro. Gli unici che in Italia non godono di diritto di parola sono i Fascisti. E non solo quelli che vogliono rifare il PNF, come stabilito dalla Costituzione Italiana alla quale, da cittadino Italiano, porto il mio rispetto; ma anche quelli che a fare il PNF non ci hanno mai pensato, sono democraticissimi, non mostrano né svastiche né altro, e hanno vinto battaglie su battaglie per vedere riconosciuto e sancito un diritto che nonostante tutto ora è ancora negato.
Questa non è libertà. Io ritengo che i grandi mali di questo Paese sono il filoamericanismo, il capitalismo sfrenato, il perbenismo, il sionismo e la massoneria. E quel vituperato Ventennio mi ha lasciato venti anni di idee in cui mi ha fatto vedere che cosa si può fare e come si può vivere contro questi. Tu dici che sono gli uomini e la personalità del Duce. Che forse altre persone avrebbero fatto altre cose. Vero, probabile. Sta di fatto che in quei venti anni qualche immagine di cosa si può fare con quelle scelte me l’hanno data. Forse venti anni di legislazione Fascista a favore dei poveri e dei disagiati vanno buttati al cesso? Che non significa chiudersi in una nostalgia fine a se stessa, ma capire gli errori che lì sono stati commessi, correggerli, ma muoversi comunque in quella stessa direzione.
Ma c’era la dittatura, le bastonate, le leggi razziali. Nel biennio rosso i rossi – siamo prima del ’21 – andavano in giro a tirare le pietre ai poliziotti, picchiavano e umiliavano gli invalidi di guerra, serravano le fabbriche pistole in pugno. Ci volevano portare in Russia senza farci varcare i confini italici. Le camicie nere sorsero per questo: non per attaccare, ma per difendere. L’Italia prima di tutto: e sono più di 800 morti ammazzati, molti di più dei suoi santi nemici. Si legga “Il prefetto di ferro” di Petacco: al primo capitolo, se non mi sbaglio, compie un’ampia disamina sulle violenze dei rossi. Nessuno vuole fare confronti, ma da una parte c’era chi cercava lo scontro e quando ne buscava ( a Sassari si dice così, rende bene l’idea ) piagnucolava contro la bieca violenza Fascista, che avrà molti morti in più dei suoi nemici. Certo, per carità, non voglio fare aritmetica con la vita della gente, ma se dobbiamo dirlo diciamolo tutto.
Ma il Fascismo era una dittatura. E già nel ’44 lo stesso Mussolini parlava di socializzazione democratica: riteneva il popolo italiano maturo per superare quella fase di stallo che egli stesso aveva cavalcato. Forse gli altri paesi erano un Paradiso? Forse all’epoca c’era qualche democrazia? Inghilterra e America hanno schiavizzato per secoli popolazioni intere; nazioni come Cina e Russia hanno messo a morte milioni e milioni di innocenti. E quei cattivi del Fascismo? Quaranta condanne a morte, di cui sulle 25 eseguite, per reati di sangue e attentati prevalentemente. Lenin e Stalin sono crepati nel loro letto, sereni, e non morti di fame, senza neanche una mitraglietta, e appesi in piazza. Ma nel Fascismo c’era il confino! E’ vero. In località che poi saranno conosciute e apprezzate per il clima mite e le località turistiche, mica come il gulag di papà Stalin. Che violenza, che dittatura… Questo non è per te, so che a te non piace neanche il papà Stalin, ma dato che ci guardano…
Come ogni epoca, il Fascismo non va analizzato fine a se stesso. Erano tempacci pure quelli. Oggi c’è internet; con una connessione adsl sei aperto sul mondo, arrivi dappertutto, conosci luoghi e persone che forse non vedrai mai, o vedrai poco. Parli, chatti, scrivi, ascolti musica. Vuoi fare un viaggio? Con 30 euro vai dall’altra parte del mondo. Tutti riescono, bene o male, ad andare a scuola; stai male? Vai in ospedale, abbiamo una sanità che non è malvagissima…. Oggi si fa sport: è un pullulare di palestre, piscine, centri benessere etc. Hai mille scelte, mille possibilità, mille cose che puoi fare, vedere, sentire, provare. Mille persone con le quali verrai in contatto, mille amici, mille posti e città che puoi visitare. E’ un mondo per tanti versi migliore di ottanta anni fa. Ma pensa a cosa c’era prima del Fascismo. Certo, col Fascismo non si stava meglio quanto oggi, ma si stava meglio rispetto a prima che ci fosse. E domani staremo ancora meglio di quanto stiamo oggi. Mi immagino, vecchio, a comunicare telepaticamente con i miei nipoti e a dirgli, con la voce resa stridula dalla sdentatura: “Tu oggi parli col pensiero. Ma lo sai che quando ero giovane io c’era una cosa che si chiamava tastiera, e per usare internet usavi quella e un aggeggio che si chiamava mouse?” Il mio nipotino mi apparirà “live” nella mente, con l’espressione corrucciata, la stessa che facevo io quando mio nonno buonanima mi racconta che a casa sua la minestrina in brodo era una festa, perché non c’era altro e si tirava la cinghia. Poi mi raccontava anche che quel cattivo di Mussolini aveva cominciato a dare pensioni, ad aiutare i bambini ad andare a scuola, a dare i calci in culo ai criminali del paesino che spadroneggiavano sulle motorette. Oggi siamo in libertà: le ragazzine già a 14 anni sono troie, la gente si impoverisce sempre più e la mia pensione è in forse… ma questo è un altro discorso, che ti ho accennato anche prima.
Fascismo e Massoneria. Possiamo stare a parlarne quanto vogliamo. Al di là delle singole vedute, al di là delle supposizioni o delle singole ed eroiche prese di posizione dei gerarchi Fascisti, Fascismo e Massoneria furono inconciliabili. Punto. E la Massoneria, assieme alla comunità ebraica internazionale, dichiarò guerra al regime Fascista che pronunciava e si muoveva su eresie indegne agli occhi dei banchieri dell’epoca, che oggi quella guerra l’hanno vinta: socialismo, nazionalizzazione delle imprese, socializzazione, prestatore di lavoro non come merce ma come compartecipante alla produzione.
E l’Italia, così, è sola contro tutti in quegli anni. Le potenze che schiavizzano milioni e milioni di uomini ( Francia, Inghilterra, America ) ci accusano – a noi! – di essere colonialisti. Propongono le sanzioni economiche… ti ricordano qualcosa oggi queste sanzioni economiche? Mi risulta che oggi come allora c’è un piccolo Stato di cui non sono mai stati mai dimostrati i crimini, crimini che viceversa i suoi accusatori conoscono molto bene, Ma l’Italia non cede: eccola che ancora prima della guerra ( che ci sarebbe stata comunque, Stefan Zweig ne “Il mondo di ieri” dice che la seconda guerra mondiale niente è se non il secondo round della prima ) si siede, cerca la pace. Cerca anche di calmare i bollenti spiriti di Hitler e gli manda le divisioni al Brennero. Niente, lassù hanno già deciso. E allora, gira che ti rigira, è ovvio che poi si va con la nazione ideologicamente affina e che è uno tra i tuoi primi partner commerciali, che ha un esercito che fa paura ed è sempre meglio non avere un vicino di casa forte e incazzoso…
Ancora sull’Olocausto. L’Olocausto è un insieme di avvenimenti che una comunità, quella sionista, ha volutamente ingigantito e distorto per condurre la sua politica di sterminio, questa si sotto gli occhi di tutti gli europei vigliacchi e proni, ai danni della Palestina.
Autori come Richard Hardwood, Finkelstein, Faurisson, Irving erano grandi storici ammirati e con cattedre prestigiose. E poi, di colpo, diventano i cattivi. Rassinier, che i nazisti li ha combattuti, è partigiano e ha la medaglia al valore, scrive “La menzogna di Ulisse” e perde tutto, medaglie e stipendio compreso. Irving era stimato e rispettato; quello che ha scoperto, se non sbaglio, la Storia dei falsi diari di Hitler e ha condotto diversi speciali per History Channel: arrestato, processato e vai che ce n’è… e così via. Come mai questi storici, finchè non contraddicono il dogma sono bravi e poi se osano fare una ricerca un po’ diversa dai sei milioni di ebrei finiscono al rogo?
Sul numero dei morti dell’Olocausto. Tu dici che bruciarne uno o sei milioni cambia poco. Eh no, scusa. Cambia eccome. Nessuno vuole giocare coi numeri, fare paragoni o chissà che. Ricordiamoci che dietro quei numeri ci sono esseri umani, persone, gente che magari erano poeti, intellettuali, artisti… persone che avevano un cane, una moglie, dei bambini, o semplicemente eccentrici e bislacchi, o divertenti… Non voglio parlare di numeri o dei numeri con leggerezza, ma i numeri contano. Ammazzarne un milione o sei non è la stessa cosa. Entriamo nell’ambito del revisionismo, è tardi e comincio a sbadigliare: ne parleremo in un altro momento, anche perché qui devo ordinare le idee.
Che poi… ordinare… queste che ti scrivo sono molto confuse, mi rendo conto che non seguo un filo molto logico e rispetto ai tuoi precedenti interventi, chiari e lucidi, sfiguro un po’. Prendilo come una risposta-sfogo e perdona il tuo amico che non riesce a scrivere bene come te.
Con stima e affetto

Andrea