venerdì 9 novembre 2007

Vallettopoli? L'è un puttanun!

18/03/2007
Solitamente non mi piace occuparmi di quello che oramai viene definito “gossip”. Preferisco lasciare la spiacevole incombenza a signori come Mentana, Vespa, i professionisti dell’ovvio, e a tutta quella cricca di parassiti della Televisione che fungono da commentatori, opinionisti e così via, ben non sapendo un emerito c****.
In questi giorni invece la cronaca sulle gesta di Fabrizio Corona, e il suo solidale Lele Mora, riempiono non solo i palinsesti televisivi, ma anche le rubriche di informazione e approfondimento di vari giornali e quotidiani, fra i quali anche quelli considerati tra i più “seri” del panorama italiano.
Di quello che è stato definito “Vallettopoli” già si sa, più o meno, tutto.
Si sa tutto delle gesta altamente etiche di Corona. Ha pagato Azouz, il tunisino a cui è stata sterminata la famiglia, per le foto del macellamento dei suoi parenti; ha cercato di mettere la moglie Nina Moric nel camerino di Eros Ramazzotti per poi far fotografare il trapanamento, onde ricattare poi il cantante; ha organizzato feste di puttaneggio con le varie troiette più in voga del momento, con tanto di menù e tariffe ( per la Yespica 5.000 euro, signori. Ma no, è fresca, si fidi di me. L’abbiamo portata da poco in Italia… Come dice? Vuole assaggiare la merce? Prego, si accomodi! ); ha smagnacciato allegramente con politici e giornalisti, vallette, nani e ballerine in concerti di sesso, droga, orgie etero e omosessuali e quant’altro.
Di Lele Mora idem con patate: carriere promesse alle future starlette in cambio di sesso, foto scattate e non pubblicate previo pagamento, prostituzione, corruzione di minorenni e vai che ce n’è…
I nomi coinvolti in “Vallettopoli” sono noti: Francesca Lodo ( della quale già non avevo sentito benissimo in quanto, stando ad alcuni personaggi di mia conoscenza che con lei hanno trascorso qualche giornata di mare al Poetto, si girava tutti i maschietti a turno sul pedalò in alto mare… ma magari sono solo voci… chissà. A vederla non si direbbe ), Aida Yespica ( basta guardarla per capire il tipo di personaggio che i milanesi definirebbero così, allo stesso modo in cui la mamma di Pozzetto, ne “Il ragazzo di campagna”, commentava la notizia che il figliolo Artemio si era fidanzato con una ragazza di città: “l’è un puttanun!”), Lapo Elkann “il rampollo di casa Fiat che ha risollevato le sorti della casa” [ ma quale “rampollo”! Ma quali sorti della casa! L’unica genialata che ha avuto, lodata con gran gaudio dai tanti giornali picciotti, è stata quella di far mettere sopra alcune felpe la scritta”Fiat”… un colpo di genio, non c’è che dire! ], Mora, Corona, Andrea Carboni ( figlio del noto faccendiere degli anni Ottanta ), Riccardo Schicchi, e via dicendo…
Non mi soffermerò sulle varie vicissitudini dei personaggi; i giornali, le televisioni, le radio e internet sono strapieni di dettagli che del resto noi comuni mortali avevamo già bene in mente. Del resto non ci voleva molto genio per capire che le Canalis, le Yespica, le Gregoraci ( quest’ultima si fece dare una ripassata da Sottile, portavoce di un Fini che il giorno dopo lo scoppio dello scandalo tuonava a Ballarò per una maggiore moralità nella politica e dei politici, ricevendo fior fior di applausi ) vallette, schedine, veline, letterine, letteronze e sgualdrinelle varie sono lì per le loro doti di letto e basta; infatti con queste allegre signorine si deve andare per esclusione: vedendo che non sanno fare un bel niente ( recitare, cantare, danzare, presentare, parlare… ) il comune mortale come me, che non ha accesso al Billionaire e che non può promettere carriere folgoranti alle povere donzelle in nome dei suoi saldi legami politici, arriva necessariamente alla conclusione che la ragione di una tale notorietà è una sola. Che è anche ben codificata ( sapete com’è… è il mercato ragazzi! ) in un tariffario della Corona’s e della L.M. Management. E, del resto, non ci vuole molto per capire cosa possano aver fatto le gallette: basta comperarsi un paio di videocassette porno e ci si può fare un’idea abbastanza precisa.
Dicevo che qui non voglio spettegolare sulle varie porcate che ha fatto la Yespica o la Palmas, o le orgie omosessuali con tanto di massaggio ai piedi di Lele Mora. C’è un limite a tutto, e io ho anche da poco finito di mangiare, se permettete…
Quello che qui invece è a mio parere importante analizzare sono i legami politici di questa vicenda; che, come tali, attirano la mia attenzione.
Iniziamo subito col dire che tutto l’opinionismo degli “esperti dell’ovvio”, come ormai mi sono abituato a chiamare tutti quegli incompetenti che, non si sa bene il perché, sono in televisione a darci lezioni di moralità tirando fuori le cose più conosciute e più ovvie sui ogni argomento, ha fatto quadrato su Lele Mora, Corona e chi con loro.
Ieri a Matrix Mentana camminava col freno a mano tirato: “Non generalizziamo, ma non è vero che tutti sono così… bisogna cercare di capire”; ad aiutarlo due di quelle ochette della tv, delle quali non so i nomi ( chiedo umilmente perdono! ), ma una ha partecipato al “La pupa e il secchione” ( trasmissione dove le ragazze si vantano del loro fisico statuario e sulla loro abissale ignoranza anche sulle domande di cultura generale da terza media, applaudite da altri imbecilli come loro ). “Ma non è vero… non siamo tutte così… io non ho mai ricevuto richieste di compromesso… non ho mai ricevuto avances né raccomandazioni…” Addirittura una delle due oche in questione sentenziava sulla moralità del mondo dello spettacolo con una frase meritoria: “Chiunque, anche un panettiere [ si, mi pare abbia detto proprio “panettiere”, o comunque una professione solitamente indicata come modesta ] può corrompere qualcuno per farla lavorare, e non solo nel mondo dello spettacolo”. Ma certo cara… alzarsi la mattina alle quattro per infornare le spianate o andare a letto per compensi di diverse centinaia di migliaia di euro, senza fare niente e senza alzarsi alle quattro di mattina, è proprio la stessa identica cosa. Ovviamente nessuno dei presenti in studio, neanche il Mentana specialista dell’ovvio, ha aperto bocca per contraddire questa frase idiota. Del resto se avessero dovuto aprire bocca per ogni cialtronata detta o pronunciata ci saremmo trovati di fronte ad una vera e propria Babele. Ma tant’è… ho fatto un esempio di una trasmissione tv, ma potrei farne tanti altri.
Il mondo politico fa quadrato sui maiali. Si capisce! Devono difendere la categoria…
Berlusconi ( che ha pagato 20.000 euro per non far pubblicare le foto della figlia ) tuona contro le violazioni della privacy; Mastella manda gli ispettori a Potenza per accertarsi che non ci siano state violazioni; la destra e la sinistra, compatte nel prendere per i fondelli il popolo italiano, discutono e litigano sulle ipotesi del divieto di pubblicare testi di intercettazioni telefoniche a sfondo sessuale, o che riguardino la privacy degli intercettati.
Del resto anche i politici fanno parte di questo calderone. Leggendo alcuni testi di intercettazioni telefoniche di Corona ( si capisce bene il perché non vogliono pubblicarle ) si trovano dialoghi di questo tipo:

Il fotografo Max Scarfone chiama Fabrizio Corona.
Max: A Fabry... io stasera sto a gettà le basi per un gran futuro...
Fabrizio: Cioè?
M: (incomprensibile)... solo che purtroppo mo' mi è scappato..
F: Chi è?
M: Non te lo posso neanche dire per telefono... tu ti rendi conto? Ti dico un personaggio importantissimo... della politica... a transessuali... ti dico solo questa.
F: inizia con la P?
M: (incomprensibile)... no ti devo spiegare tutto quanto Fabry... no adesso purtroppo ci è scappato... abbiamo fatto solo che si è accostato col trans vicino... vicino alla macchina e poi si è dato... perché mi sa che un po' stava ubriaco un po' si è sentito eh... io per dargli un d'aria per non stargli troppo appiccicato... perché se questo mi prende la targa io domani mattina c'ho la Digos che mi smonta casa eh... hai capito, quindi lavoriamoci bene... io domani so dove abita e tutto quanto e ci lavoriamo.

Non si preoccupi Scarfone; la Digos preferisce rompere i maroni a noi del MFL, mica ai politici che vanno a trans. Non per niente questa conversazione che riguardava Sircana, portavoce di Prodi, guarda caso è stata ritrattata, adducendo come motivazione uno scherzo tra amici. Sarà…
Oltre alla sinistra c’è pure la destra: pure Berlusconi avrebbe pagato per evitare gli scatti compromettenti della figlia, che, ubriaca fradicia, si faceva palpeggiare le natiche da un giovanotto.
Pure Mastella, non si sa bene per cosa ( forse atteggiamenti intimi tra lui e il giudeo dell’Anti Defamation League, tal Ruben, mentre preparavano il testo antirevisionista? ) c’è finito dentro. Ma sono solo voci. Come quelle sulla Lodo e sul politico che va a trans.
E questo è quello che è trapelato in pochi giorni di indagini che Woodcock, gliene si dia atto, porta coraggiosamente avanti sollevando un polverone che forse nemmeno lui si aspettava.
Comunque sia, i politici serrano le file. Si è sempre paparazzato su giornalisti, calciatori, modelle, veline e schedine senza che nessuno avesse mai nulla da dire… si faccia su tutti, ma non sui politici. Ora che in mezzo ci sono pure loro si preparano alla nuova legge bipartisan sulla privacy; o meglio, legge anti-paparazzi. Ma non sarà che hanno la coda di paglia? Del resto non è che di questi politici si sia portati a pensare bene: si pippano dalla mattina alla sera ( e qui gli spunti sono tanti: si va dall’inchiesta delle Iene al senatore Colombo, che mandava i finanzieri a comperargli la coca ), sperperano soldi alla facciaccia nostra, saltano da un partito all’altro come fossero sui carboni ardenti, ogni tanto si sentono i loro nomi in inchieste di corruzione, mafia…
Quello che i giornali del regime massonico in cui viviamo si dimenticano di dire è che i politici sono nostri dipendenti. Si, proprio così. Sono nostri dipendenti, allo stesso modo in cui l’operaio è dipendente dell’imprenditore. Vengono pagati da noi – e anche profumatamente! – per fare le leggi e tutto quello che è in loro potere per migliorarci la vita. Se hanno lo status che hanno lo devono a noi, che paghiamo loro lo stipendio. E glielo paghiamo per motivi precisi, non per andare a trans. Né per portarsi a letto delle belle ragazze promettendo alle stesse la bella vita, come è accaduto ( e come prevedo accadrà anche tra poco ) in situazioni precedenti nel nostro Paese. Ovviamente il mio discorso non vale per un Berlusconi che, avendo anche ( anzi prevalentemente direi ) soldi suoi, può impiegarli come meglio gli pare. Io parlo dei politici, quelli di professione; quelli che campano nelle istituzioni e nei palazzi del potere a vita, coi loro ventimila euro tutto incluso, da Palazzo Chigi fino al piccolo Comune con mille abitanti, e che sono pronti a vendere anche la mamma pur di avere i loro privilegi monumentali che, data la loro incompetenza totale, non potrebbero ottenere altrimenti. Il politico è alle nostre dipendenze. E’ nostro diritto-dovere sapere cosa fa con quei soldi. Coi nostri soldi. Ma rassegnatevi: non vedrete né Mentana né nessun altro che si farà portavoce di queste considerazioni. Né inviteranno qualcuno che lo faccia. Gli va troppo bene. Loro, politici, giornalisti, puttane e saltimbanchi, nel fango dell’impunità e della lussuria ci sguazzano, si trovano come a casa loro. Anzi, è casa loro. Diranno che la legge è giusta, che è fatta per il cittadino, e continueranno a drogarsi e a sputtanarsi i nostri soldi a mignotte come hanno sempre fatto. A noi comuni mortali, invece, ci arresteranno solo se osiamo adescare una negra in mezzo alla strada, con tanto di multone. E vi diranno che andare a puttane è immorale, ingiusto, è il favoreggiamento di un reato, è sfruttamento della prostituzione, e in particolar modo di una ragazza bisognosa. Già, una ragazza bisognosa… mica come la Gregoraci.
Poco da dire. C’è da rimanerne nauseati. Vallettopoli? L’è un puttanun!


Fonti:

www.repubblica.it
vistidalontano.blogosfere.it
www.ilsardegna.it
www.ilgiornale.it
Andrea Chessa

Nessun commento: