giovedì 8 novembre 2007

Il cagnolino e l'addestratore

15/01/2006
Che la propaganda sionista avesse ormai messo radici nell’Europa, quasi come un pericoloso cancro mortale, e che dettasse legge ai nostri politici, che in teoria dovrebbero rispondere al popolo sovrano che li ha eletti e scelti, era una cosa di cui avevo già da tempo il sentore.
Nonostante questa consapevolezza, vedere i sionisti col dito alzato mentre danno ordini, quasi fossero generali in prima linea che sgridano il negletto colonnellino, è comunque fastidioso e stomachevole.
L’antefatto è quello che pochi conoscono, proprio perché pochissimi si sono preoccupati di darne informazione. Nell’incontro Prodi-Olmert di metà dicembre, i due rappresentanti dei rispettivi Paesi si sono incontrati per la solita insalata di argomenti: la situazione in Libano ( dove i sionisti hanno compiuto anche recentemente le loro oramai tristemente famose operazioni di macelleria ), dove Prodi sarebbe “contento” ( parola sua riportata dalle agenzie di stampa ) di mandare un contingente italiano per supportare la missione dell’UNIFIL; l’antisemitismo Europeo ( argomento che, come il prezzemolo, ci sta sempre bene ), la cooperazione con l’Europa e via discorrendo. Durante l’incontro pubblico c’è stata, ad un certo punto, la pausa. Prodi ed Olmert hanno però continuato a parlare, non consapevoli che la telecamera di fronte a loro era stata lasciata accesa. Riprendendo, all’insaputa dei due interlocutori, un Olmert col dito alzato che, con fare minaccioso, istruisce Prodi su quello che dovrà dire alla conferenza stampa: il riconoscimento dello “Stato Ebraico” di Israele ( che equivale a definirlo, quale in effetti è, uno Stato basato sull’appartenenza etnico-razziale ), la piena solidarietà dell’Italia ad Israele ( su questo non avevo dubbi ), il rifiuto al ritorno dei palestinesi alle terre ora sotto colonizzazione israeliana, e via sconcertando… In particolare Olmert, durante il discorso, ovviamente in inglese, precisa: “E’ molto importante per me che tu enfatizzi i tre principi dei Quattro che non sono negoziabili, sono la base per qualsiasi cosa. Per favore dì queste cose. [ … ] E quando Prodi, quasi fosse un peccatore dentro il confessionale, con voce flebile gli ricorda il dramma dei profughi palestinesi, Olmert quasi quasi si secca: “Si lo so, lo so, gli aiuti umanitari…” E nella conferenza stampa infatti Prodi ripeterà: “Io debbo aggiungere anche il riconoscimento di Israele come… Stato ebraico”. Pausa…silenzio imbarazzante prima della dolorosa ammissione. Ma alla fine il bravo cagnetto ha ubbidito. E via con le strette di mano, gli autografi, quei calorosi saluti preconfezionati tipici dell’ampollosa burocrazia odierna, mondana e chiacchereccia, piena di argomenti e discussioni che alla fine si assomigliano le une alle altre sia nei contenuti, sia negli esiti.
Ho potuto visionare personalmente le immagini di questo squallido avvenimento e concordo pienamente con coloro che affermano che la cosa è stata rivoltante. Ho potuto nonostante il silenzio generale dei mass-media, nonostante il filmato sia girato nelle redazioni giornalistiche e nelle emittenti televisive in maniera diffusa; solo pochissimi hanno osato dare la notizia: http://www.youtube.com/watch?v=3uO_FHeHB2k. Questa è una delle fonti dove si può trovare il filmato. Del resto il nostro un’altra figura simile l’aveva fatta già qualche annetto fa, quando nel 2004 Israel Singer, con quello stesso dito alzato e quella stessa aria da padrone ( evidentemente congeniale agli israeliani ), istruiva Prodi su quello che avrebbe dovuto dire.
Questo è un avvenimento che è riuscito a stupirmi ancora di più. Avevo sempre immaginato che i sionisti dettassero legge anche sulle cose italiane, oltre che su quelle del loro Stato; ma che lo facessero così spudoratamente era un qualcosa che relegavo all’immaginazione, al Regno di Giuda che ora sperimentano i palestinesi, e più avanti avremmo sperimentato tutti noi. Ma solo più avanti.
[ ... ] la Berlino fumante, la Roma rasa al suolo, i proclami di Ilija Ehrenburg1 – intellettuale ebreo – di stuprare le donne ariane ed umiliare il loro orgoglio razziale, la corruzione e la mercificazione dei sentimenti e dell’umano propri di questo capitalismo e di questa economia oramai decadente, dove Israele gioca il suo importante ruolo.
Hanno creato uno Stato, Israele, che senza la seconda guerra mondiale non sarebbe mai esistito e mai avrebbe avuto ragione di esistere. Uno Stato, quello di Israele, che pratica una politica di sterminio e di olocausto, questo si effettivamente dimostrabile, ai danni della popolazione palestinese, privando questa dei suoi prodotti e della sua terra, facendo il tiro a segno con donne e bambini ( i valorosi soldati dello Tzahal che poi sono stati umiliati dai preparatissimi Hezbollah ), trasformando ogni villaggio e ogni insediamento ( quelli che ancora sono rimasti ) in un campo di concentramento a cielo aperto in cui avvengono le torture, gli stupri e le sevizie più inimmaginabili, di cui Sabra e Chatila, o Beit Hanoun ( riguardo quest’ultima strage, fresca fresca, i difensori della libertà americani hanno impedito che l’ONU votasse una risoluzione di condanna nei confronti di Israele ), sono solo quelli più conosciuti2.
Hanno conquistato ( come da costume oramai millenario ) tutti i posti di potere più importanti della politica nazionale dei vari Stati3, e internazionale: si pensi a quanti ebrei militano nel Partito Democratico, o in quello Repubblicano, o quanti sono consiglieri di Bush, o quanti siedono alla Banca Mondiale ( Wolfowitz, per esempio ) o alla Banca di Francoforte; in America la lobby ebraica è talmente influente da aver trascinato l’America, contro i suoi stessi interessi e contro il suo stesso prestigio, in una guerra in Iraq senza senso, e si prepara a fare la stessa cosa con l’Iran.
Hanno associazioni cosiddette culturali, ma che in realtà guidano l’opinione pubblica verso modi di pensare e atteggiamenti favorevoli ad Israele, nonché sostengono i candidati ( prevalentemente americani, è in America che le lobby fanno i loro affari più grossi ) favorevoli ad Israele4, di un’importanza fondamentale a livello mondiale: AIPAC ( di cui è membro influente John Bolton, falco neocon americano che è, attualmente, anche ambasciatore americano all’ONU, in un conflitto di interessi che ha del clamoroso ), Republican Jewish Coalition, United Jewish Communities, ZOA ( Zionist Organization of America ), B’nai & Brith ( potentissima organizzazione massonica ), la Major Jewish American Association, la United Jewish Community, la Conferenza dei Presidenti delle Maggiori Organizzazioni Ebraiche (CPMJO), il World Jewish Congress, l’ Israel Policy Forum, il WINEP, il JINSA… possiedono e controllano organizzazioni e strutture che ancora ricercano generali ultranovantenni colpevoli solo di aver eseguito rappresaglie di guerra legittimate dalle leggi di guerra: si pensi al Centro Wiesenthal, all’Anti Defamation League ( che promuove con una facilità sorprendente processi, anche nei confronti di comunissimi cittadini, volti a denunciare l’antisemitismo ).
Su quest’ultima organizzazione vi è da aprire una piccola parentesi. L’ADL, insieme ad altre organizzazioni ebraiche o comunque connesse con la nota lobby, sta preparando la lista delle convinzioni che sarà vietato avere, pena essere tacciati di antisemitismo, e che il Dipartimento di Stato Americano ha inserito nel suo “Global Antisemitism Report” dell’anno da poco passato. Perciò sarà antisemita: qualunque dichiarazione riguardante il sovrapotere delle organizzazioni ebraiche o di singoli ebrei ( ne consegue che il presente testo, ipotizzando che tali direttive vengano applicate anche in Italia, cosa che non è affatto da escludere, può essere considerato a tutti gli effetti antisemita. Di conseguenza una qualunque organizzazione ebraica, o magari anche un singolo cittadino ebreo, o un Giuliano Ferrara qualsiasi, solerte difensore filogiudaico, può farmi causa per “antisemitismo”); criticare Israele o il Sionismo o qualcuno dei suoi capi; criticare i testi sacri della religione ebraica ( come il Talmud, un illuminante esempio di letteratura giudaica raccapricciante per l’odio nei confronti dei non cristiani ) o la religione ebraica stessa; affermare che Israele o gli ebrei influenzano la politica estera dei governi; criticare Israele come Stato razzista e guerrafondaio; criticare Israele per il suo atteggiamento nei confronti dei palestinesi o le sue posizioni nei confronti della situazione mediorientale; esporre tesi “revisioniste” o “negazioniste”, negare la cifra dei sei milioni o evidenziare le responsabilità ebraiche nello scoppio della seconda guerra mondiale. E varie ed eventuali.
Va ricordato che queste ultime direttive sono legge in molti Stati europei, dove si rischia il carcere se si presentano degli studi storici che contraddicano la verità assoluta dello sterminio degli ebrei da parte dei Nazionalsocialisti: Zundl, Faurisson, Irving sono solo gli esempi più illustri di storici incriminati ed arrestati per aver presentato delle tesi contrarie alla verità ufficiale sull’olocausto ebraico. Di come questo rappresenti la più elementare negazione della libertà di opinione ( riconosciuta da tutte le costituzioni cosiddette “democratiche”), e di come si tratti di cercare di preservare, mediante i mezzi giudiziari, una verità che altrimenti non starebbe in piedi, ho già avuto modo di scrivere in precedenza.
Gli ebrei - come comunità politica e culturale - hanno monopolizzato completamente le ricorrenze e le celebrazioni nazionali: non passa giorno in cui non ci sia un documentario sugli ebrei o sul presunto olocausto che questi dovettero subire ( ma ben meglio sarebbe dire “provocarono” come ho riassunto in un mio articolo precedente ), quasi come se essi solamente siano stati le uniche vittime. Ogni anno, e questo non farà sicuramente eccezione, i soliti speciali sull’Olocausto, sullo sterminio degli ebrei, mai seriamente documentato; ogni anno le solite interviste, i soliti racconti, i soliti speciali con presentatori contriti e rattristati ad ascoltare l’ebreo o l’ebrea miracolosamente scampato/a allo sterminio; ogni anno la solita celebrazione nazionale per celebrare la liberazione del cosiddetto nazi-fascismo ( a suon di bombe, massacri, torture e basi d’occupazione che, come dimostra la cronaca di questi giorni, anziché diminuire aumentano. Bella liberazione! ), in cui i partigiani, anziché schiattare anno dopo anno come vuole il naturale ciclo della vita, sembra che si moltiplichino contro ogni legge di natura5. E chiunque osi criticare questo dominio culturale e politico di Israele e degli ebrei è subito bollato come antisemita, come nazista, come razzista e vai che ce n’è… Ma forse, dico forse, la situazione sta cambiando. L’opinione pubblica, specie quella europea, non sembra più disposta ad accettare supinamente e a capo chino tutte le menzogne che i giudei e i loro servi goim vogliono propinarle. Certamente: la stragrande maggioranza dei giornali, delle televisioni, delle agenzie di stampa, dei commentatori e dei movimenti d’opinione anche considerati “indipendenti” sono sempre favorevoli ad Israele, il quale ha diritto ad un suo Stato e ad una sua esistenza sempre messa in pericolo ( i palestinesi no? ). E, detto per inciso, come si fa a mettere in pericolo l’esistenza di uno Stato che dispone tra 300 e 500 bombe atomiche, con ulteriori sottomarini stanziati nei vari mari pronti alla guerra atomica ( una vera e propria paranoia quella degli ebrei per la guerra ), e che risulta il terzo o quarto esercito del mondo? Dicevo: goim europei pronti a lucidare le scarpe del padrone, e se ne è vista la prova anche nella nostra opinione pubblica italiana, cosiddetta “di sinistra”: quando a mandare i soldati in guerra è Berlusconi, e quindi la pericolosa destra ( anche per noi è pericolosa, ma per ben altri motivi ) allora si può scendere in piazza e usare la guerra come occasione per fare opposizione sul campo interno. Quando invece è il padrone che si muove in prima linea – come ha fatto Israele in Libano – allora tutti zitti, tutti amici di Israele. Nessuno osi fiatare, nessun noglobal osi scendere in piazza a criticare la guerra; unica eccezione la manifestazione tenutasi verso la fine dello scorso anno contro Israele, ad opera dell’estrema sinistra, certamente molto inferiore, nel numero dei partecipanti e nella pubblicità data sui mass-media, a quella folle adunata oceanica che riesce a far scendere in piazza l’opposizione a Berlusconi quando questo era ancora capo del governo.
Ciò nonostante, crescono gli appelli pro-palestina: il movimento Sardegna-Palestina e ForumPalestina, senza dubbio molto distante da noi ideologicamente, sta conoscendo e realizzando grandi progressi e di adesioni: segno, senz’altro, che sempre più gente comincia ad interessarsi al problema e a prenderne coscienza. E in un’opinione pubblica anestetizzata da falsi problemi, nelle persone infiacchite da Grande Fratello, telefonini, stupri filmati col telefonino e via dicendo, è senz’altro un risultato positivo. E chissà che di questo passo anche la discussione sugli ebrei, sulle lobby ebraiche, sui poteri conniventi e corrotti che agiscano per queste e per conto di queste non diventi più legittima.

Andrea Chessa – Coordinatore Provincia di Cagliari MOVIMENTO FASCISMO E LIBERTA’. Terminato di scrivere il 18 gennaio 2007.


Fonti
1) Adriano Romualdi, Le ultime ore dell’Europa, Edizioni Ciarrapico. “Prendete le donne ariane – questa l’invocazione del nostro Ehrenburg – umiliate il loro orgoglio razziale”.
2) Le foto e le notizie sui massacri di Israele, che vengono sottaciuti dall’opinione pubblica mondiale e dai nostri politici servi, sono facilmente reperibili, in particolare su Internet, che ha ulteriormente amplificato il dibattito grazie alla costante e numerosa presenza di blog, inserzioni, giornali d’opinione in rete che trattano molto questo argomento. A titolo di esempio, e anche per il fatto che sono contenute immagini molto crude ( una cosa poco carina senza dubbio, ma purtroppo, in un mondo in cui contano molto le immagini e l’apparire, esporre le immagini dei civili palestinesi massacrati, in particolare quelli uccisi con le nuove armi proibite dalla comunità internazionale che Israele sta sperimentando, sembra una delle poche soluzioni per far si che le persone possano prendere coscienza del problema, al di la di quale sia il loro credo politico ) si veda: http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=article&sid=364; http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=article&sid=690; http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=article&sid=285.
3) Vermis Jonae, Le forze occulte che manovrano il mondo. Il testo risente del credo religioso del suo autore, rimasto anonimo per evidenti motivi, e dell’epoca in cui la prima bozza importante del testo è stata pubblicata ( 1944 ). Ciò nonostante la spesso e volentieri la limpida acutezza dell’analisi, e la incontestabilità delle fonti citate, ne fanno un buon esempio di testo utile ad indagare il comportamento ebraico non solo ai nostri giorni. Il testo può essere reperito gratuitamente sulla rete Internet: http://www.vho.org/aaargh/fran/livres4/lefocculte.pdf.
4) “La lobby israeliana e la politica estera USA” è un saggio ( ignorato da tutto il mondo culturale e opinionistico, nonostante le credenziali dei due firmatari ) scritto da due studiosi: John Mearsheimer e Stephen Walt. Si può trovare, suddiviso in diverse parti, sul giornale on-line di Maurizio Blondet così come su diversi altri siti.
5) Leggevo qualche tempo fa, sinceramente non ricordo né dove né come, che un giornalista, non so di quale giornale, fece una mini-inchiesta su diverse manifestazioni partigiane che si tennero per il 25 aprile di qualche anno fa. Ebbene il giornalista dimostrò che molti di quei partigiani erano nati dopo il 1945, o che molti di essi all’epoca della guerra civile italiana non avevano più di 4/5 anni. Sinceramente troppo poco per venderli come martiri della libertà. A meno che, ovviamente, non si abbia una grandissima faccia da…
Andrea Chessa
P.S. Il collegamento che mostra il video non è quello dell'articolo originale. Poichè quest'ultimo era non più raggiungibile l'ho cambiato con questo trovato su YouTube.com

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